RIFORMA SANITARIA: PIZZUL (PD), “AUMENTA LA CONFUSIONE E DIMENTICA I PROBLEMI REALI DEI CITTADINI”
“A una legge che aumenta la confusione e non risolve i problemi ormai cronici di una macchina sanitaria troppo ingarbugliata e farraginosa, dimenticandosi dei problemi reali dei cittadini lombardi e distruggendo una storica cultura della cura autenticamente lombarda, il PD non può che votare contro.”
Così il capogruppo del PD in Regione Lombardia Fabio Pizzul, nel suo intervento in Aula ha spiegato oggi pomeriggio il voto contrario del Partito Democratico alla riforma della sanità lombarda firmata dalla vicepresidente Letizia Moratti e dal presidente Fontana.
“In questi anni – ha detto Pizzul in Aula – avete separato ciò che doveva essere unito o comunque in relazione: il sanitario e il sociosanitario, ospedale e territorio, medici di medicina generale e sistema sanitario, pubblico e privato, enti locali e strutture sanitarie, cittadini che hanno risorse e cittadini che non le hanno, territori ricchi e territori poveri (anche in sanità).”
“Vi abbiamo raccontato la nostra idea di sanità – ha detto poco prima di concludere – vi site arroccati sulla vostra ideologia sanitaria rendendo ancora più grave e sbagliata la vostra scelta perché rimandate l’applicazione di molte delle cose che scrivete in questa legge alla prossima legislatura.”
Il voto segue sedici giorni di discussione in Aula, comprese alcune notturne e una seduta domenicale, in cui il Pd ha spiegato in dettaglio le proprie critiche all’attuale modello di sanità vigente in Lombardia e, soprattutto, ha illustrato la propria proposta alternativa, incentrata sull’universalismo, sul potenziamento della medicina territoriale, sulla capacità di ascoltare i bisogni di salute dei cittadini, per prevedere e programmare l’offerta e sul riequilibrio dei rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata.
Milano, 30 novembre 2021
👉L’iter istituzionale del progetto di legge con tutti i documenti allegati sul sito del consiglio
👉Le slide presentate in conferenza stampa dalla giunta lombarda all’indomani del voto