In un momento tanto difficile per i cittadini lombardi, il consiglio regionale della Lombardia ha deciso di approvare un provvedimento che guarda al futuro dei professionisti delle sette note, ma anche e soprattutto ai giovani e alle loro passioni. Perciò, procedendo con atti già in calendario, ha dato il via libera, all’unanimità, all’istituzione del premio “Lombardia è musica”, riconoscimento, anche in denaro, alla musica e ai musicisti lombardi, quelli già consolidati e conosciuti, ma anche a coloro che sono ancora studenti.
“In una sorta di segnale di speranza per la nostra ripresa e per un settore che soffrirà ancora a lungo, abbiamo deciso di riconoscere, come Regione, la musica quale elemento caratterizzante l’identità storica e culturale della Lombardia e patrimonio artistico da salvaguardare e promuovere – spiega Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente dell’assemblea, proponente del provvedimento –. Il premio, intitolato ‘Lombardia è musica’, verrà assegnato annualmente dal consiglio regionale alle eccellenze lombarde nel settore musicale e agli studenti dei Conservatori di musica e degli istituti superiori di studi musicali ex pareggiati con sede in Lombardia, proprio allo scopo di promuovere lo sviluppo e la diffusione della formazione musicale sul territorio regionale”.
Non solo un riconoscimento formale: “Per il 2020 abbiamo stanziato 30mila euro e 25mila per il 2021. Chi partecipa ottiene anche un premio in denaro che, soprattutto ai più giovani, servirà per investire nella propria passione e formazione”, aggiunge Borghetti. A regolare le modalità del Premio sarà un Comitato di cui faranno parte due componenti dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale e un rappresentante designato dai singoli Conservatori di musica e istituti superiori di studi musicali ex pareggiati che intendono partecipare.
Tuttavia, è una delle poche iniziative che viene sostenuta veramente, al di fuori dei grandi circuiti. Non per nulla è stata voluta dal Pd. “Abbiamo visto la delibera dell’assessorato regionale che assegna fondi al settore cultura e spettacolo: sono perlopiù contributi e sostegni a enti partecipati che già ricevono abitualmente da Regione Lombardia risorse. Ci aspettavamo dall’assessore Galli – che tra l’altro non risponde alle nostre articolate richieste depositate già ai primi di marzo – un’attenzione a tutti i comparti in difficoltà, invece notiamo che alcuni sono stati proprio dimenticati”, dice Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in Commissione Cultura.
“Non ci sono supporti, né sostegno per diversi soggetti e filiere dell’ambito culturale, come ad esempio le sale cinematografiche, per lavoratori e imprese del settore della produzione cinematografica e audiovisiva. Nessun riferimento al cinema nella sua fondamentale funzione di attività culturale con grande valore sociale per la comunità”, aggiunge Bocci.
Per Bocci dunque “deve seguire un impegno più sostanzioso e incisivo verso imprese e lavoratori di comparti culturali come quelli dello spettacolo dal vivo e dell’audiovisivo, che hanno sofferto più di altri, perché hanno fermato da subito le loro attività”, conclude.
Redazione NovitàSettegiorniPD505