Davide Casati al termine della IV commissione Attività produttive, dove si votava il parere al provvedimento che pianifica l’attrattività turistica lombarda.
CASATI (PD): “LE STRADE DEL VINO FUORI DAL PIANO DELL’ATTRATTIVITÀ. INCOMPRENSIBILE”
“Se parliamo di turismo, le Strade del Vino e dei Sapori per la Lombardia sono una risorsa fondamentale, perché coinvolgono tutto il territorio, partendo dai prodotti agricoli e facendo poi rete con i Comuni, con il mondo della ristorazione, della ricettività e della cultura. Non capisco proprio perché la Giunta regionale non le voglia inserire nel Piano della promozione turistica e dell’attrattività, quando si parla di enoturismo”, lo dice Davide Casati, consigliere regionale del Pd, al termine della IV Commissione Attività produttive, dove si votava il parere al provvedimento che pianifica l’attrattività turistica lombarda.
“Avevamo presentato un’osservazione che diceva testualmente ‘In accordo con l’ordine del giorno approvato a larghissima maggioranza dal consiglio regionale durante l’ultima sessione di bilancio, riteniamo opportuno integrare il paragrafo relativo all’enoturismo menzionando specificamente le Strade del Vino e dei Sapori, mettendo in campo azioni volte al finanziamento e allo sviluppo di questo genere di itinerari’. Ma l’assessora al Turismo Mazzali ci ha chiesto il ritiro perché, le Strade sono di competenza della Direzione generale Agricoltura”, racconta il dem.
“Ho accettato di ritirare la mia osservazione, ma evidenziando una forte perplessità e auspicando che questo aspetto sia inserito nel prossimo Piano, tra 6 mesi, quando sarà aggiornato: è assurdo sentirsi dire da un assessore – che quando parla rappresenta l’intera Giunta – che la competenza non è sua, ma di un altro collega, in questo caso il delegato all’Agricoltura. L’istituzione è una sola ed è auspicabile che tra assessori e direzioni si parlino, visto che le Strade del Vino e dei Sapori sono fondamentali sia per gli aspetti agricoli, sia per quelli turistici. Cioè, ci sembra una posizione senza un minimo di fondamento: un ambito come quello enogastronomico non può essere trattato a comparti stagni. Insisteremo, sperando che anche da Palazzo Lombardia venga compresa una questione tanto evidente”, conclude Casati.
Milano, 23 gennaio 2025