Trenord chiede 10 mila euro di danni per diffamazione a un rappresentante dei pendolari
Majorino e Negri (Pd): Fontana e Lucente impongano alla società di ritirare la diffida
Fontana e Lucente impongano a Trenord di ritirare la diffida inviata a un rappresentante dei pendolari per diffamazione e il contestuale risarcimento danni di 10 mila euro. A chiederlo con una lettera a prima firma del capogruppo Pierfrancesco Majorino, sono tutti i consiglieri regionali del Pd. Nella missiva inviata oggi al presidente della giunta e all’assessore ai Trasporti i dem stigmatizzano l’azione di Trenord. “ E’ un intimidazione – spiega Simone Negri, capogruppo Pd in Commissione Mobilità- inaudita e inaccettabile. E’ impensabile che un rappresentante dei pendolari riceva una simile diffida solo per aver diffuso il 9 maggio scorso un comunicato stampa in cui lamentava un grave disservizio”.
Il rappresentante dei pendolari, insieme ai comitati Lecco-Milano e Valtellina, denunciava il fatto che i nuovi treni Donizetti, recentemente messi in servizio sulla linea Milano Lecco Sondrio Tirano, erano già stati rimpiazzati negli orari di punta da vecchi treni “media distanza”, perché i primi non avevano sufficiente capienza, avendo molti meno posti rispetto ai precedenti.
“L’intimazione e la contestuale richiesta di risarcimento dei danni- si legge nella lettera dei consiglieri dem- per diffamazione fanno parte di un metodo intimidatorio che riteniamo non sia proprio di un’azienda che svolge un servizio pubblico e che è partecipata da Regione e dallo Stato e che contribuisce a creare un clima relazionale sbagliato”.
“Per questo- concludono Majorino e Negri- chiediamo a Fontana e Lucente di attivarsi con Trenord affinché vengano ritirati gli atti e si possa tornare sulla strada del dialogo costruttivo. Non possono continuare a tacere su una vicenda di cui la giunta regionale deve rendere conto”.
La lettera inviata dai consiglieri regionali del Pd a Lucente e Fontana
Milano, 6 giugno 2024