Abbiamo sventato il tentativo della Regione di svuotare le attività dei consultori e ridurne il numero. A dirlo è la consigliera regionale del Pd Carmela Rozza che spiega: “Nelle linee guida per i Piani di organizzazione aziendale strategica (Poas) di Ats. Ass, e Irccs, presentate dalla giunta e votate in Commissione sanità mercoledì scorso, i consultori famigliari venivano posti in capo al polo ospedaliero, in particolare al dipartimento materno infantile .Questo in totale contrasto con la legge istitutiva dei consultori (la 405/1975), che li identifica come strutture prettamente territoriali, caratterizzati da attività psico sociali, su cui i dipartimenti materno infantili non hanno alcuna competenza”.
“Abbiamo presentato – continua Rozza-un emendamento alle linee guida , approvato in Commissione sanità, che ha impedito che questo accadesse e fatto si che ora i consultori siano a pieno titolo servizi territoriali, come prevede la legge, e siano inseriti nei distretti”.
“Il nostro intervento- sottolinea Rozza- ha evitato quello che era il vero obiettivo della Regione: lo svuotamento del ruolo dei consultori territoriali e la loro riduzione in termini numerici. Secondo il documento proposto infatti le strutture dovevano essere una in ogni Casa di Comunità, quindi una ogni 60 mila abitanti, mentre per la legge istitutiva devono essere almeno una ogni 20 mila abitanti”.
“Si tratta per noi- conclude Rozza- di un primo risultato. Certamente abbiamo impedito una loro ulteriore riduzione e ottenuto il rispetto formale della legge, ma non la sua piena applicazione. In Lombardia i consultori sono molti di meno di quelli previsti. Per questo continueremo a batterci perché finalmente siano tanti quanti davvero servono ai territori”.
Milano, 1 aprile 2022