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BOCCI (PD): “IUS SOLI SPORTIVO CANCELLATO: DECISIONE INGIUSTA COME LA RESIDENZA DI 5 ANNI IN LOMBARDIA”

“Fino a ora i bambini con meno di 14 anni potevano essere tesserati dalle squadre di calcio della Figc anche se figli di stranieri e privi di cittadinanza, in quanto equiparati ai loro coetanei di cittadinanza italiana. Una sorta di ‘ius soli sportivo’ che favoriva l’integrazione. Ora la Figc ha deciso di rimuovere questa possibilità tra le categorie giovanili italiane: i ragazzini figli di stranieri residenti in Italia, ma senza cittadinanza, non potranno più essere tesserati dai club, venendo di fatto esclusi dalla pratica del calcio. Un provvedimento crudele nei confronti di bambini e bambine e insensato perché senza di loro lo sport italiano nelle competizioni internazionali non sarà competitivo come adesso”, lo dice Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Sport, commentando la notizia.

“Senza dimenticare che in Lombardia esiste un’altra discriminazione, cioè quella che nega, ai minori di origine straniera o con famiglie provenienti da altre regioni d’Italia, ad esempio per motivi di lavoro, come personale sanitario, scolastico, forze dell’ordine, il diritto di accesso alla Dote Sport, che sostiene le famiglie nelle spese per l’attività sportiva dei figli. Se almeno uno dei due genitori non risiede nella nostra regione da almeno 5 anni, la famiglia non può accedervi. Contro questo limite voluto dal centrodestra mi sono sempre battuta e ho tentato in ogni modo di farlo cancellare”, ricorda la consigliera dem.

“In questi anni, ho conosciuto ragazzini e ragazzine di talento, compagni di squadra dei miei figli o di amici dei miei figli, che non avevano quel requisito d’accesso. Trovo profondamente ingiusta questa nuova norma nazionale della Figc estesa a tutto il Paese, così come quella sulla residenza di almeno 5 anni che persiste in Lombardia. È decisamente ipocrita gioire per le medaglie vinte da questi ragazzi e ragazze diventati giovani adulti, quando prima non viene data a chi proviene da altre nazioni o regioni, ma qui studia e cresce, la stessa possibilità di accesso allo sport dei propri coetanei”, insiste Bocci.

“Anche per questo è urgente una revisione profonda delle norme sulla cittadinanza, provvedendo a una legge che istituisca lo Ius soli per chi è nato qui o lo Ius culturae per chi qui sta studiando e ha gli stessi diritti di tutti gli altri”, conclude Bocci.

Milano, 1 ottobre 2023

PD Regione Lombardia