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AGRICOLTURA E GUERRA, PILONI (PD): “SERVONO MISURE STRAORDINARIE E URGENTI PER IL SETTORE AGROALIMENTARE”
Oggi in commissione Agricoltura si è svolta l’audizione con le organizzazioni professionali agricole lombarde e le associazioni cooperative lombarde per discutere la proposta di risoluzione presentata dal consigliere regionale del Pd Matteo Piloni sulla crisi del settore agroalimentare dovuta al cambiamento climatico, agli aumenti dei costi energetici e al conflitto Ucraina-Russia, che andrà in aula il prossimo 22 marzo.

“È ormai purtroppo evidente che la situazione si aggrava ogni giorno di più: dopo le perdite sull’export dal fronte ucraino è arrivata la decisione dell’Ungheria di centellinare l’invio di cereali, grano e soia. Una scelta che mette a rischio la sopravvivenza di molte aziende, con conseguenze devastanti anche sulle derrate alimentari per le famiglie e sulla stabilità dell’intero Paese – sottolinea Piloni, anticipando la necessità di intervenire sul testo del documento – Diventa, pertanto, necessario rendere più flessibili alcune questioni all’interno della Pac e del Pnrr, alla parola ‘resilienza’ bisogna aggiungere la parola ‘flessibilità’”.

Sono sostanzialmente tre le proposte che il capodelegazione dem chiederà di inserire nella risoluzione.

“In linea con le proposte della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) del Parlamento europeo, sarebbe utile, innanzitutto, sospendere temporaneamente per l’obbligo previsto dall’attuale politica agricola comune (PAC) di non coltivare almeno il 5% delle superfici arabili delle nostre aziende, destinandole ad aree ad alto valore ambientale e di mettere invece a coltura tali superfici. Bisognerebbe, inoltre, attivare le misure contro le crisi di mercato previste anche dal Regolamento OCM (Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli), da finanziare tramite la mobilitazione della riserva di crisi PAC e la riattivazione della misura straordinaria Covid prevista dal Regolamento sullo Sviluppo Rurale, con il pagamento di un aiuto ‘una tantum’ fino a 7mila euro per azienda agricola, per far fronte alla riduzione di liquidità determinata dall’impennata dei costi di produzione”.

Milano, 10 marzo 2022

 

PD Regione Lombardia