Sono ore terribili per i nostri territori, perché il Covid19 cresce nei numeri e ormai da più parti, soprattutto dal fronte sanitario, si invocano decisioni rapide, anche se dolorose, circa le eventuali restrizioni da adottare. Molti ospedali rivivono l’incubo della scorsa primavera e molti cittadini temono che l’indecisione di chi ci amministra stia aggravando il quadro pandemico. Del resto, è difficile oggi indagare sul perché, a suo tempo, non si decise di dichiarare zone rosse alcuni territori della Lombardia, quando ora, a distanza di mesi, nessuno si prende la responsabilità di farlo dove serve. Non esistono territori più o meno importanti, esiste il dovere di proteggere i cittadini, in modo intelligente e coraggioso. Non si può mettere in duello la salute e l’economia, perché la realtà è più complessa. E da sempre le Istituzioni hanno il dovere di garantire la salute pubblica.
Quindi oggi siamo a un bivio, ma bisogna anche chiarire chi si assume la responsabilità. Anche in base alla richiesta di autonomia che per anni è stata invocata in più tavoli di lavoro e istituzionali. Siamo ancora fermi alla riforma del Titolo V che inserisce la sanità, appunto, come materia concorrente tra Stato e Regioni. Una conflittualità che non possono certo chiarire i Dpcm. Oggi però è il tempo delle decisioni. Perché non si può invocare l’autonomia regionale di giorno e poi attendere le decisioni del Governo quando inizia la notte. O è autonomia o non lo è.
Gianni Girelli, Presidente Commissione regionale d’Inchiesta Covid19
Milano, 3 novembre 2020