Il Tar dà ragione ai ragazzi e alle loro famiglie, un gruppo di medici e ricercatori fa ricorso per lo stesso motivo: far rientrare i ragazzi delle scuole superiori in aula. E la Regione che fa? Impugna le sentenze.
“Non si può aspettare oltre ad agire per farli rientrare in sicurezza. Anziché impugnare la sentenza, Fontana e la Giunta dedichino risorse e attenzione a fare meglio, di più e presto, sia sul trasporto pubblico locale, raccordandosi con chi sui territori, nei tavoli prefettizi, ha lavorato tanto, sia su tracciamento, tamponi e sorveglianza sanitaria. Lo abbiamo già detto e chiesto più volte e lo ribadiremo anche con una mozione in consiglio, martedì 19 gennaio, perché finora non è stato fatto abbastanza. Dunque, non si perda altro tempo, bisogna agire subito” commenta il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella che ha firmato il documento che il Pd presenterà durante la prossima seduta di consiglio, insieme ad altre forze di opposizione.
“La Giunta Fontana ha tergiversato e sottovalutato fin troppo la questione – incalza Scandella – senza preoccuparsi del fatto che questi giovani pagheranno nel futuro la situazione che si è creata. Le denunce presentate dai cittadini dimostrano che c’è sfiducia e che anche da loro la Regione viene considerata incapace di gestire il problema”.
“La Regione si deve occupare del trasporto pubblico, anche rivolgendosi ai privati, deve mettere a disposizione delle scuole tamponi, deve programmare rapidamente il vaccino anti-Covid per il personale, deve istituire dei presidi sanitari nelle singole scuole” dice il consigliere dem, ricordando i punti della mozione.
Sulla stessa linea il collega Niccolò Carretta di Azione: “Ho aderito convintamente alla mozione presentata dal Pd, perché, anche alla luce della sentenza del Tar, la Regione deve consentire un rientro in sicurezza dei nostri ragazzi a scuola. La priorità è la sicurezza sanitaria, ma dopo un anno dallo scoppio della pandemia bisogna finalmente che la priorità diventino i giovani”.
Milano, 14 gennaio 2021