Miriam Cominelli commenta così i dati del bresciano resi noti dalla Fondazione Gimbe sulla rinuncia alle cure
Sanità-Cominelli (Pd):90 mila rinunciano alle cure. Un sistema al collasso. Va rivisto il rapporto tra pubblico e privato
La sanità lombarda è al collasso. Va rivisto il rapporto fra pubblico e privato. La consigliera regionale del Pd Miriam Cominelli commenta così i dati resi noti dalla Fondazione Gimbe che certificano che nel 2023 il 7,2% delle famiglie ha rinunciato alle prestazioni sanitarie, un numero in crescita, l’anno prima erano il 6,5%. A rinunciare alle cure nel bresciano si stima siano state 90 mila persone. “La necessità è innanzitutto- attacca Cominelli- quella di rivedere in modo strutturale il rapporto fra pubblico e privato. In Lombardia ad oggi chi può pagare si cura, chi non può rinuncia. E lo prova l’analisi dei 730 elaborati da Cgil, Cisl e Acli bresciane riportata dal Giornale di Brescia. Chi ha un reddito inferiore ai 15 mila euro nel 2024 ha speso circa 931 euro, ma molti non spendono nulla o quasi nulla, dato che dimostra indirettamente la rinuncia alle cure. Chi ha un reddito oltre i 30 mila euro ne spende invece 1397”.
“Affidarsi – sottolinea Cominelli- al servizio pubblico è sempre più difficile. Le liste d’attesa non accennano a diminuire, il Cup unico, atteso da anni, non funziona, la sanità territoriale è in affanno, le case e gli ospedali di comunità sono insufficienti, mal distribuiti sul territorio e ben lontani dall’essere completati con tutte le dotazioni necessarie, mentre la carenza di personale sanitario è ormai emergenza”.
“Questo- conclude Cominelli- è il frutto di un anni di politiche miopi e sbagliate, che hanno portato a un modello inefficace che in sostanza ha solo favorito e sostenuto la sanità privata e impoverito il servizio pubblico che non è più in grado di garantire le cure ai lombardi. Serve un cambiamento radicale che noi abbiamo tracciato nella nostra legge di iniziativa popolare, per la quale abbiamo raccolto 100 mila firme, ora depositata e in attesa di essere discussa”.
Milano, 17 febbraio 2025