“E’ da anni che come PD chiediamo l’abolizione del superticket. Ora grazie ai soldi che il Governo ha dato a Regione Lombardia, i lombardi non pagheranno più il superticket dal prossimo marzo. Superticket messo dal centrodestra e tolto dal centrosinistra”.
Lo dichiara il consigliere regionale PD Matteo Piloni in merito al Bilancio di previsione 2020-2022 di Regione Lombardia che prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro per gli investimenti sanitari.
“È stata approvata anche un’altra nostra proposta che riguarda le liste d’attesa, una delle maggiori criticità della sanità lombarda – prosegue Piloni e spiega -: si chiama piano di governo delle liste di attesa e prevede innanzitutto l’ampliamento dell’offerta di prestazioni, con un’estensione degli orari di apertura per visite ed esami diagnostici, in tutte le strutture lombarde, a partire da quelle pubbliche. Prevede, inoltre, la costituzione, a partire dal primo gennaio 2020, dell’agenda unica per tutti gli erogatori pubblici e privati, affinché gli operatori del call center regionale (numero verde) possano prenotare in tempo reale tutte le prestazioni richieste dai cittadini. Sono anni che insistiamo su queste proposte e finalmente abbiamo avuto ascolto. Ora la giunta ha sia i mezzi che le risorse per attuarle”.
Per quanto riguarda invece i presidi territoriali, è stato bocciato l’emendamento di 600 mila euro, specifico per i Presst di Cremona, Crema e Casalmaggiore, ma è stato approvato l’ordine del giorno che impegna comunque la giunta lombarda a stanziare risorse per le due Asst di Cremona e Crema.
“Verificheremo che questo impegno venga adeguatamente mantenuto – conclude Piloni – perché avere una rete capillare di Presst, ovvero quei poliambulatori dedicati soprattutto alla cura dei pazienti cronici, significa semplificare la vita alle persone malate che, anziché rivolgersi agli ospedali, troverebbero in strutture adeguate e a breve distanza da casa le cure necessarie. Senza contare che il modello di gestione della cronicità di Regione Lombardia mostra evidenti segni di inefficienza, basti pensare che dal suo esordio (gennaio 2018) ad oggi ha arruolato solo il 10 per cento dei pazienti aventi diritto”.
Milano, 18 dicembre 2019