“Ad oggi manca un programma di intervento complessivo di messa in sicurezza della frana del Ruinon che è conosciuta e monitorata dal 1997 e dopo vent’anni non esiste ancora una pianificazione degli interventi necessari a consentire i collegamenti sicuri con i comuni e i territori interessati”.
Lo fanno sapere Fabio Pizzul e Raffaele Straniero che questa mattina – durante il primo question time del Consiglio regionale dedicato alla frana più grande d’Europa che in alta Valtellina ha raggiunto livelli di spostamento così preoccupanti da determinare, per motivi di sicurezza, la chiusura della strada provinciale 29 – hanno chiesto all’assessore al Territorio e alla Protezione civile Pietro Foroni quali sono gli interventi urgenti previsti per il ripristino dei collegamenti e per la riapertura della strada provinciale, dati i danni già provocati all’economia della zona e alla quotidianità dei residenti e l’importanza della l’area, anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
“Ringraziamo l’assessore per il dettagliato resoconto – replicano i consiglieri – ma dobbiamo prendere atto che la Regione Lombardia agisce soltanto in emergenza e che non ha mai preso misure strutturali, incrociando le dita per vent’anni e abbandonando la Valfurva, rimasta sempre più isolata. Adesso si parla di misure vere, di bypass idraulico e di gallerie, ma finora? Non si può sempre incolpare il governo di turno, quando per vent’anni questa giunta non è stata capace di effettuare una seria programmazione”.
Milano, 17 settembre 2019