Skip to main content

DOPO LA BOCCIATURA DELLA CONSULTA
PILONI E ROZZA (PD): “LE NOSTRE PROPOSTE PER UNA BUONA RIGENERAZIONE, PER PIÙ CANTIERI E MENO RICORSI”

Dopo la bocciatura della Corte Costituzionale tornerà domani in Consiglio regionale della Lombardia la legge regionale del 2019 sulla rigenerazione urbana, ovvero il recupero degli immobili dismessi. Il Partito Democratico – che aveva segnalato sin da subito il rischio di incertezza e di ricorsi, come è poi puntualmente accaduto, fino al pronunciamento della Consulta per il procedimento aperto da un operatore verso il Comune di Milano – proporrà diversi emendamenti con un obiettivo chiaro: favorire una buona rigenerazione urbana e limitare il rischio di contenziosi.
Due le proposte qualificanti presentate dal Pd, a prima firma di Matteo Piloni e Carmela Rozza: permettere anche ai comuni sopra i 20mila abitanti di escludere alcune zone dalle premialità della rigenerazione e aggiungere alle motivazioni – ora è prevista solo quella paesaggistica – anche quella ambientale e urbanistica.
“Rigenerazione urbana significa favorire il recupero degli immobili e delle aree dismesse o ammalorate. È un modo per rendere migliori le nostre città e, allo stesso tempo, per limitare il consumo di suolo, con il ruolo fondamentale degli operatori privati. La Regione aveva approvato una legge a fine 2019 che noi avevamo criticato per il rischio che aveva di generare contenziosi, anche perché la legge regionale entrava pesantemente nelle competenze dei comuni. La Consulta lo ha poi confermato. Ora è il momento delle modifiche, per far funzionare meglio la legge, dando certezze agli operatori e confermando il ruolo dei Comuni, con l’obiettivo di garantire l’apertura dei cantieri con regole più chiare e certe, e quindi con meno contenziosi e ricorsi. E questo deve valere, con le relative peculiarità, sia nei piccoli comuni che nei grandi centri urbani, come noi vogliamo che avvenga grazie alle modifiche che portiamo in Aula”.

Milano, 14 giugno 2021

PD Regione Lombardia