VILLANI (PD): “BENE LA VARIANTE, MA ORA SERVE UNA NUOVA LEGGE DOPO CONFRONTO E DIBATTITO AMPI”
Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato, questo pomeriggio, la variante del Piano cave provinciale di Pavia. Favorevole anche il Gruppo regionale del Pd e il motivo lo ha spiegato in Aula il consigliere dem Giuseppe Villani: “Ringrazio il presidente della Commissione Ambiente per aver colto la proposta di coinvolgere in questa revisione l’amministrazione provinciale di Pavia, i Comuni e le associazioni del territorio, ma anche il collega pavese Mura che ha ascoltato il mio invito a seguire l’iter tenendo conto delle esigenze e delle necessità emerse, dando un’impostazione di ampio coinvolgimento”, ha esordito Villani.
In particolare, ha spiegato il consigliere Pd, il ‘sì’ alla modifica è arrivato anche per “per l’inserimento del Comune di Arena Po, come era stato richiesto, dopo che Torrazza Coste ha dichiarato chiusa la sua attività estrattiva di quel particolare tipo di argilla rossa che è fondamentale per proseguire l’attività dell’impresa e delle sue maestranze. Ma anche per l’esclusione di Zinasco e Tromello, che non ritenevano più di corrispondere alle esigenze estrattive del territorio. Quindi, bene il ragionamento complessivo su un piano cave molto ampio, ma ormai sfruttato solo in parte e con caratteristiche che sono superate”.
In particolare, l’obiettivo dei dem era “mantenere l’attività occupazionale legata a questo tipo di argilla, che per altro non presenta particolari problemi di impatto ambientale – ha aggiunto Villani –. Inoltre, prendendo in considerazione quello che abbiamo detto in Commissione e il fatto che abbiamo subordinato il voto favorevole al problema viabilistico segnalato dai sindaci di Stradella, Zenevredo e Broni, è stato inserito in delibera anche l’impegno a tener conto dell’impatto del traffico di mezzi pesanti in quelle zone”.
Infine, una considerazione di carattere generale già fatta dal Pd e da Villani non solo in questa legislatura: “La politica delle varianti dei piani cave provinciali è superata da un’ottica di programmazione più ampia e da nuovi ragionamenti di tipo normativo e legislativo. Sappiamo che la Giunta regionale vuole portare al voto un progetto di legge sulle cave, credo frutto anche delle nostre proposte: ce n’è veramente bisogno e deve tener conto delle normative europee, ma anche delle tante modifiche e trasformazioni sociali ed economiche intervenute in questi anni. Non ultimo la crisi dell’edilizia e una diversa visione dei nostri territori che fanno degli attuali dei piani decisamente sovradimensionati. Serve un’ottica di grande programmazione a cui devono partecipare enti locali, strutture economiche e sociali, associazioni. Serve un grande dibattito, in Commissione e in consiglio, con il tempo necessario, ma celermente. Serve, appunto, una nuova legge sulle cave, dentro una stagione di dibattito, confronto e poi sintesi”.
Milano, 16 marzo 2021