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PESTE SUINA, PILONI (PD): “IL TEMPO STRINGE, LA REGIONE SOSTENGA LE RICHIESTE DEL SETTORE”

 

“Serve urgentemente un piano di ristori da corrispondere a tutti gli allevatori che inevitabilmente sono e saranno danneggiati dall’epidemia, come anche la sospensione dei mutui e dei pagamenti per tutte le aziende colpite e per quelle situate nelle zone di contenimento. L’assessorato alla Sanità di Regione Lombardia deve inoltre incrementare il personale per le attività di monitoraggio e il fondo nazionale ad oggi attivo non è sufficiente. Poi bisogna pensare alla gestione dei liquami che adesso sono bloccati in azienda e va gestita anche la macellazione, con un sito dedicato”.

Così interviene il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni tornando ad affrontare il problema della peste suina africana (PSA) in Regione Lombardia, proprio mentre nel pavese, a Zinasco, sono in corso operazioni di polizia per sgomberare il presidio delle associazioni animaliste contro l’abbattimento di una decina di capi disposto da Ats Pavia.

“Secondo il presidente Fontana la Regione sta facendo un lavoro addirittura eccezionale, ma purtroppo non è così – attacca Piloni – anzi. Il piano del commissario nazionale prevede l’attivazione dei Gruppi operativi territoriali (Got) che rappresentano il fulcro di tutta l’operazione: si tratta di nove gruppi previsti in tutta la regione, composti da almeno venti operatori ciascuno, forze dell’ordine comprese, e temiamo che Regione Lombardia sia in notevole ritardo, dal momento che ancora non abbiamo capito se, quando e come saranno attivati”.

 

“Dopo l’audizione del commissario straordinario, l’unica novità vantata dalla giunta lombarda è quella dei bioregolatori, vale a dire cacciatori già operativi e formati per intervenire sulla fauna selvatica – aggiunge Piloni – e in ogni caso, anche qui le difficoltà non mancano, tra lentezze e pastoie burocratiche su cui abbiamo chiesto l’intervento del commissario per semplificare qualche procedura, senza però ottenere garanzie in merito”.

 

“Sulla peste suina africana – sottolinea il consigliere dem – c’era un rischio storico, conosciuto da tempo e non affrontato da Regione Lombardia, dovuto agli allevamenti di ungulati allo stato semibrado e alla diffusione di questi nelle aziende faunistiche a scopo attrattivo. Perfino il primo caso, scoperto nel 2022 nel confinante Piemonte, è stato trascurato dalla giunta lombarda e in quest’area è mancata anche la gestione venatoria, fondamentale, in quanto i cacciatori rappresentano un importante veicolo del contagio”.

 

“La situazione, in sostanza, continua a preoccuparci moltissimo, soprattutto perché il triangolo tra Cremona, Mantova e Brescia rappresenta oltre il 50% della produzione nazionale. Bisogna fare di tutto per evitare capi infetti sui nostri territori – conclude Piloni -. Le nostre proposte ci sono e continueranno a esserci”.

 

Milano, 20 settembre 2023

 

PD Regione Lombardia