Per una Lombardia meno chiusa e più europea
MARTEDÌ 30 LA SESSIONE EUROPEA DEL CONSIGLIO, PROPOSTE PD SU VACCINI, GREEN DEAL, NUTRISCORE, WEB TAX E DIRITTI CIVILI E DEMOCRATICI
Il gruppo regionale del Pd vuole cogliere l’occasione della Sessione europea del Consiglio regionale, in programma martedì 30 marzo, per rimarcare con nettezza l’importanza anche per la Lombardia e per i lombardi di un forte radicamento europeo della nostra Regione. Per questa ragione, il PD prende molto sul serio la fase di costruzione dal basso delle politiche europee, con la discussione nei Consigli regionali del programma di Lavoro della Commissione Von del Leyen, e in vista di martedì ha avanzato emendamenti e ordini del giorno qualificanti alla risoluzione scritta dalla maggioranza. Queste proposte sono state presentate durante una conferenza stampa con il capogruppo Fabio Pizzul, il capodelegazione in commissione bilancio Pietro Bussolati, il segretario regionale Vinicio Peluffo, la responsabile nazionale Europa e Affari esteri della segreteria di Enrico Letta, Lia Quartapelle, il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Brando Benifei e gli eurodeputati lombardi Patrizia Toia e Pierfrancesco Majorino.
La discussione in Consiglio sarà l’occasione per sostenere le battaglie del PD in Europa, come quella per rendere obbligatoriamente liberi i brevetti dei vaccini per la produzione di massa in tutti gli stabilimenti in grado di farlo. O per la difesa del green deal e della transizione ecologica, anche con la plastic tax, e ancora della difesa dell’equità fiscale imponendo la web tax ai colossi della rete e sgravare le piccole e medie imprese del continente. Tra le proposte anche la difesa dei prodotti agroalimentari del made in Italy con il sistema Nutrinform contrapposto al Nutriscore, fino a temi incentrati sui diritti, come la concessione della cittadinanza a Patrik Zaki e le sanzioni, anche economiche, ai Paesi europei che non rispettano i diritti civili e democratici dei loro cittadini.
Forte, in questo senso, la critica alla Lega di Matteo Salvini, da anni alla guida della Regione Lombardia.
Come spiega Fabio Pizzul, “Il Pd è a proprio agio con le tematiche europee, a differenza di altri partiti che pure sono al governo del Paese e della Regione Lombardia. In questi anni si sono utilizzati i fondi europei per sostenere politiche già in atto, spesso senza neppure esplicitare che i finanziamenti arrivavano dalla tanto vituperata Europa. Anche chi governa la Lombardia si è accorto che senza l’Europa non ci sarà futuro, soprattutto per un’area votata all’export e all’internazionalizzazione coma la Lombardia. Ci si è sempre vantati della Lombardia come motore d’Europa, ma negli ultimi mesi si è parlato della nostra regione solo per il disastroso impatto della pandemia, grazie ai nuovi fondi europei dobbiamo far sì che la Lombardia torni una regione trainante per la sostenibilità e la cura delle persone. Il Pd lavora per questo, non sappiamo se questo sia anche l’obiettivo di chi governa, per il momento, la regione”.
“Noi – dichiara Pietro Bussolati – crediamo in una regione Lombardia che è la porta culturale, sociale, politica per l’accesso all’Europa, una regione europea in grado di essere un centro fondamentale dello sviluppo e dei diritti. È questa la regione in cui ci riconosciamo, lontana dall’incubo in cui le destre l’hanno cacciata negli ultimi vent’anni. È evidente in questa crisi sanitaria ed economica che sembra senza via d’uscita, ma invece la via d’uscita c’è, ed è il cambio di modello di sviluppo, che parte dall’idea che abbiamo della Lombardia, non chiusa su sé stessa ma fortemente legata alla prospettiva europea.”
“La pandemia ha stravolto le nostre vite e il tessuto economico della Lombardia – conclude il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo -. Grazie a Next Generation Eu abbiamo un’opportunità storica per rilanciare e per ricostruire, con modalità più eque, sostenibili e competitive, quello che la crisi sanitaria ha spazzato via. Un’occasione unica resa possibile solo dal nuovo protagonismo dell’Europa, oggi più forte e solidale. Da sempre come democratici crediamo, a dispetto dello strabismo leghista, che l’Italia debba rimanere saldamente ancorata all’Unione Europea e alle sue politiche. E per questo convintamente sosteniamo il Governo Draghi, nato con una forte vocazione europeista ed euro-atlantica. Del resto, la crisi sanitaria ha insegnato al mondo intero che i singoli Paesi, da soli, possono molto poco. Senza la comune strategia sulla campagna vaccinale, oggi, per esempio, ci troveremmo in grande difficoltà anche solo nell’approvvigionamento delle dosi.”
👉 La nota stampa con le proposte
👉 Il video della conferenza stampa
Milano, 26 marzo 2021