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ASTUTI (PD): “DONNE E FRAGILI DIMENTICATI: FONDAMENTALE POTENZIARE LA RETE DEI CONSULTORI”

Si è parlato di salute e medicina di genere, consultori, servizi sanitari e sociosanitari per i minori  in difficoltà, soprattutto con disagi psicologici e neuropsichiatrici, di ruolo delle associazioni di pazienti e di familiari di pazienti, questa mattina in consiglio regionale, durante la maratona sulla riforma sanitaria. Il  Pd si è chiesto   che considerazione abbiano questi temi nella riforma: “Poco o niente- sottolinea il consigliere regionale e capodelegazione del Pd in Commissione sanità Samuele Astuti-. Basti pensare che nel testo la parola donna o donne non compare mai, la parola consultori una volta sola. Ma sia per loro che per i più giovani, per gli anziani, per le associazioni di pazienti servono servizi ospedalieri o di prossimità, che richiedono investimenti prioritari importanti e non uno spazio dedicato quasi nullo, quando queste fasce sono state le più colpite dalla pandemia”.
Alle donne il Pd ha dedicato  diversi ordini del giorno che chiedono terapie appropriate e personalizzate, tecnologie innovative per l’accesso alla medicina, un sostegno maggiore alla diagnosi e cura di genere.
La medicina di genere è poi strettamente connessa a presidi sociosanitari fondamentali per i territori, i consultori. “Quanti dovrebbero essere per abitanti secondo la legge? – ha chiesto Astuti–. La 34 del 1996 ne stabilisce uno ogni 20mila. Ma in Lombardia ce ne sono meno di 250, quindi meno di uno ogni 40mila abitanti, e in alcune province sono ancora più ridotti. Di questi i pubblici sono 141, i privati 100, la maggior parte di quest’ultimi  legati a enti religiosi, mentre i consultori laici si contano sulle dita di una mano. E non è una questione secondaria: non tutti i consultori privati sono tenuti a offrire lo stesso spettro di prestazioni dei pubblici, soprattutto per quanto riguarda la legge 194”.

In Lombardia la distribuzione  dei consultori nelle diverse Ats è disomogenea: “Si va- attacca Astuti- da una sede ogni 37.377 abitanti nell’Ats Montagna a una sede ogni 126.401 abitanti nell’Ats di Bergamo. Il numero medio di prestazioni consultoriali erogate è il più basso  tra le regioni italiane. Per non parlare delle professioni: la disponibilità media settimanale della figura del ginecologo, 6-7 ore, è fra le più basse a livello nazionale, ben lontana dallo standard di riferimento di 18 ore. Idem per la figura dell’ostetrica, inferiore alla media nazionale e molto al di sotto dei valori medi delle realtà che hanno adottato un modello di assistenza territoriale alla gravidanza fisiologica centrato su questa figura. Più presenti psicologi e assistenti sociali”.
Ma non basta: il compito dei consultori deve essere rivisto e potenziato, le sedi devono essere adeguatamente finanziate e sostenute, diventando punto di riferimento e servizio fondamentale alla comunità per una procreazione e maternità responsabile, con particolare attenzione per la figura delle ostetriche, e per la promozione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, potenziando l’accoglienza e la cura del disagio giovanile,  tanto aumentato durante la pandemia. “La riforma- incalza Bocci- non contempla l’urgenza di strumenti per affrontare il disagio dei ragazzi e delle ragazze, uno dei grandi nodi problematici del nostro tempo e non si impegna da subito a investire risorse. Non dice chiaro che ospedale e territorio devono essere in stretto contatto, che ci deve essere continuità tra la cura per acuzie e il percorso di prevenzione e di reinserimento, perché l’ospedale non può assorbire tutto, non ce la fa ad affrontare casi gravi, difficilmente trattabili, che potrebbero ridimensionarsi con una prevenzione di prossimità”.
“Anche perché- conclude il consigliere dem- non contempla queste priorità, la proposta di legge della maggioranza non sarà lo strumento per migliorare la sanità lombarda, che cambierà in meglio e non lascerà indietro nessuno solo quando cambierà la guida della Lombardia. Da qui parte il nostro impegno nei confronti di tutti i lombardi”.

Milano, 22 novembre 2021

PD Regione Lombardia