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Mentre la Toscana avvia la vaccinazione di massa e il Lazio annuncia di aver vaccinato il 10% dei cittadini la Lombardia ancora una volta arranca. Il Pd commenta così il piano vaccinale anticovid di Bertolaso, presentato dalla giunta Fontana-Moratti. “La sensazione di confusione – afferma il capo delegazione del Pd in Commissione sanità, Samuele Astuti – è tangibile. Il portale dovrebbe funzionare dal 15 febbraio prossimo, (vedi link al sito regionale se c’è) ma è da sperimentare”.
Nelle province di Mantova e Cremona ci sono ritardi nella distribuzione dei vaccini e non si sa perché, mentre i medici di base non hanno idea di come dovranno operare.
“Il sistema di arruolamento delle persone da vaccinare – attacca Astuti – è farraginoso, perché prevede preadesioni e poi un contatto via sms, con tutte le criticità che questo comporta. Sappiamo bene che la sfida è molto complessa, anche perché la Giunta stessa ammette che sei milioni di lombardi non hanno consuetudine con la sanità regionale, e questo la dice lunga sui programmi di prevenzione, ma proprio per questo non servono spot e annunci.
Spot e annunci che non mancano sui territori. “Abbiamo ricevuto in questi giorni segnalazione da cittadini lecchesi – sottolinea il consigliere regionale del Pd, Raffaele Straniero– che cittadini over 80 sarebbero stati contattati telefonicamente per partecipare questo fine settimana a una sorta di ‘vaccino day’ con inoculazione della prima dose. Cercando poi conferma di questa iniziativa per capire come e dove si sarebbe svolta, e con che criteri sarebbero stati selezionati i cittadini destinati a ricevere il vaccino, non abbiamo trovato traccia ufficiale dell’evento”.

“Ci preoccupa molto- sottolinea ancora Straniero- che intorno a un tema così delicato, atteso e fondamentale per la salute collettiva come la campagna anti-Covid per le persone anziane e fragili, si possa pensare a iniziative, che definirei propagandistiche, utili solo a dimostrare una efficienza che facciamo fatica a intravedere”.
Questo senza contare il mancato coinvolgimento dei sindaci. “Per la buona riuscita dello sforzo dei prossimi mesi- afferma il presidente della Commissione d’inchiesta regionale sul covid, Gianni Girelli – diventa cruciale che Regione Lombardia coinvolga gli enti locali, una partecipazione che fino ad ora è rimasta spesso solo virtuale. Ricordiamo che i nostri sindaci sono in prima linea da ormai un anno ma, a parte qualche tavolo con la Regione e molti annunci, ad oggi non sono ancora una controparte direttamente coinvolta. Eppure sono le persone che meglio conoscono il territorio. La collaborazione istituzionale in una fase così critica è fondamentale. Anche perché gli amministratori sono quelli che spesso trovano soluzioni efficaci al di fuori dei tecnicismi”.

RedazioneN7ggPd541

PD Regione Lombardia