Migranti-Cecilia Strada e Romano( Pd): “Calenda non sa cosa sia un CPR, lo invitiamo a visitarlo con noi e guardare la disperazione in faccia”
“Evidentemente Carlo Calenda non conosce i CPR italiani, le loro regole folli, a partire dalla detenzione amministrativa, né le storie di chi vi transita. Ha idea del fatto che più della metà delle persone rinchiuse, non ha mai commesso nessun reato in Italia, se non la permanenza senza permesso di soggiorno? E che la maggioranza dell’altra metà arriva al CPR dopo aver scontato una pena in carcere e aver quindi già pagato il suo debito con la giustizia? Immagino di no, così come immagino non conosca le violazioni dei diritti umani primari perpetrate ogni giorno”. Cecilia Strada, eurodeputata del Partito democratico, che in questi mesi ha ispezionato diverse volte i CPR di Milano, Gradisca e dell’Albania si rivolge così a Carlo Calenda che ha affermato che in Italia servono più CPR.
“E’ evidente- incalza il consigliere regionale del Pd Paolo Romano, che con Cecilia Strada monitora costantemente il Cpr di Milano- che Calenda non conosce il problema: non conosce le storie di suicidi e autolesionismo di chi, è stato arrestato alle 5 di mattina, mentre stava andando a lavorare in nero, in un cantiere gestito da un imprenditore italianissimo, e si è ritrovato chiuso in un CPR senza ricevere alcuna spiegazione, senza sapere cosa ne sarà di lui e senza poter provvedere alla propria famiglia. Sono persone che non hanno commesso nessun reato, anzi hanno subito ripetute ingiustizie, a partire dallo sfruttamento del loro lavoro. ”
“Invitiamo- concludono Strada e Romano- Calenda a entrare con noi in questi luoghi e ad ascoltare le storie di diritti negati, di sfruttamento, caporalato. I CPR sono il girone dell’inferno, dove puniamo chi è stato prima usato dal sistema Italia come schiavo, mentre dovremmo punire chi genera sfruttamento, lavoro nero e sommerso. Carlo Calenda, entraci con noi, ti aspettiamo”.
Milano, 4 luglio 2025