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Sono circa 1900 gli emendamenti e 4600 gli ordini del giorno che i gruppi di opposizione del Consiglio regionale della Lombardia hanno presentato complessivamente sulla riforma della sanità che approderà domani in aula e la cui votazione finale è stata prevista il prossimo 26 novembre, al termine di una maratona che impegnerà i consiglieri con sedute quotidiane, dal lunedì al venerdì.

“Come Pd ci prenderemo tutto il tempo a disposizione e abbiamo programmato almeno 80 ore di interventi con oltre mille proposte di modifica – 310 emendamenti, perlopiù sostitutivi degli articoli del progetto di legge della giunta, e 960 ordini del giorno di merito – per dire che alla Lombardia serve altro” ha spiegato il capogruppo Pd Fabio Pizzul questa mattina, durante la conferenza stampa unitaria delle opposizioni che hanno spiegato la loro contrarietà alla revisione della legge sanitaria targata Fontana-Moratti e illustrato le loro proposte di miglioramento.

 

“Il presidente della Regione Fontana e la sua vice Letizia Moratti avrebbero dovuto cambiare l’impianto attuale, nato nel 2015 con l’allora presidente Maroni che già aveva il torto di non correggere le storture della precedente era Formigoni – sottolinea il consigliere regionale del PD Jacopo Scandella -. E invece cos’hanno fatto? Hanno fatto una riforma che non riforma, perché non risolve nessuno dei problemi quotidiani delle persone. Hanno introdotto, perché obbligati dal governo, elementi positivi come le ‘case’ e gli ‘ospedali’ di comunità previsti dal PNRR, ma dimostrando di crederci poco, perché ne prevedono solo una piccola parte rispetto a quelli indicati nel piano. E così, questi luoghi dove il cittadino dovrebbe trovare tutte le cure primarie e di routine, a partire dal medico di base e dallo specialista, rischiano di essere qualcosa che esiste già, ma con un nome differente, un’operazione di maquillage che non offre servizi aggiuntivi o più capillari. Per quanto riguarda invece la sanità privata, questa può essere una risorsa del sistema, a patto che la sua azione venga ricondotta dentro una programmazione precisa dei servizi da erogare in ogni territorio. Altrimenti, se l’unica logica è quella di mercato, si finisce per avere territori e prestazioni su cui c’è un affollamento di offerta, perché rendono di più a livello economico, e altri dove invece il servizio è carente o completamente assente”.

 

“E non è questo l’unico problema – aggiunge Scandella -. La pandemia ha drammaticamente evidenziato tutti i buchi della medicina territoriale, ha aggravato il problema delle liste d’attesa e della carenza di medici e di operatori sanitari. Problemi che svaniscono nel momento in cui il cittadino è disposto a pagare le prestazioni privatamente: un’ingiustizia che fa venir meno l’universalità del sistema – o paghi o non ti curi – a cui ci siamo quasi assuefatti. E che cosa accade quando abbiamo un’urgenza e siamo costretti ad andare in Pronto soccorso, sapendo già che attenderemo ore prima di poter essere visitati? L’eccellenza è reale, se parliamo di alcuni ospedali o di alcuni interventi chirurgici all’avanguardia nel mondo, ma scompare di fronte a tutti questi problemi che hanno origine in una visione del servizio sanitario pubblico troppo concentrato sugli ospedali, squilibrato nel rapporto tra pubblico e privato, mal distribuito su territorio”.

 

Il Pd ha una visione diversa – spiega il consigliere dem -: grande attenzione alla medicina territoriale e alla prevenzione, semplificazione delle procedure per il cittadino, valorizzazione del comparto sociosanitario – a partire dalla rete delle RSA – e ridefinizione del rapporto con il privato che deve rispondere ad una precisa programmazione dei bisogni da parte della Regione, integrando ciò che manca sul territorio. Universalità – un servizio alla portata di tutti – e prossimità – vicino alle persone – sono i pilastri della nostra visione di sanità e di Lombardia”.

 

“Una visione che cercheremo di raccontare in aula, dove porteremo la voce dei cittadini che in queste ore ci stanno segnalando le loro storie e alcune specifiche proposte per rafforzare e migliorare la sanità dei nostri territori” conclude Scandella.

 

Milano, 9 novembre 2021

 

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PD Regione Lombardia