Sono cinque i consiglieri regionali che nell’ultimo mese hanno abbandonato il gruppo della Lega in polemica con la linea politica di Salvini e con la sua conduzione del partito. Ad oggi la Lega ha perso i rappresentanti regionali delle province di Lecco, Pavia e Cremona e un terzo degli eletti della città metropolitana di Milano, tra cui il primo e il terzo più votati dai loro elettori. Si stanno sgretolando, e la ragione, come dice Fabio Pizzul, è che “la Lega ha perso i territori, non ha più il suo tradizionale radicamento e ha perso anche gran parte del consenso popolare, perché i cittadini hanno capito che Salvini è un bluff e che a questa Lega dei lombardi interessa molto poco.” (link al secondo comunicato)
Quattro di questi consiglieri – Federico Lena, Antonello Formenti, Roberto Mura e Max Bastoni – sono leghisti della prima ora, nordisti e autonomisti, e hanno deciso di formare un gruppo che ha come nome quello della corrente tenuta a battesimo da Umberto Bossi al castello di Giovenzano (PV) il 3 dicembre: Comitato Nord. In quella sede, esponenti di spicco come l’ex segretario lombardo Paolo Grimoldi e l’eurodeputato Angelo Ciocca hanno mostrato i due simboli, quello di prima e quello attuale: stesso Alberto da Giussano ma una variante nel nome, perché dopo “Lega” al posto della parola “Nord” ora c’è “Salvini”. Come dire che prima, al centro dell’azione politica, c’erano le aspirazioni del Nord, ora ci sono quelle di Salvini. E infatti, come dice ancora Pizzul, “la Lega ha tradito la Lombardia, non è più credibile, per chi ci credeva, come rappresentante dei suoi interessi”, ed è al governo in posizione ancillare rispetto a Fratelli d’Italia, “un partito fortemente centralista, romanocentrico, più attento alle ragioni del sud e sempre contrario a ogni forma di autonomia”. (👉 il comunicato stampa di Fabio Pizzul)
Redazione N7ggPd