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Con la giunta Fontana la Regione Lombardia è rimasta ferma, senza alcuna capacità di disegnare e programmare il prossimo futuro. Una Regione che non è capace neanche di spendere tutte le risorse ricevute per il Covid, come ha certificato anche la Corte dei Conti. Una Regione che non ha un piano per le case di comunità che dovrebbero essere il fulcro della ricostruzione della medicina territoriale in Lombardia e invece oggi sono strutture pressoché vuote e ridotte a mere operazioni di facciata. Una Regione che non ha un piano per i trasporti pubblici, per le case popolari, per la lotta al cambiamento climatico e per la siccità, per la difesa di cittadini e imprenditori colpiti dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime e, in generale, dall’inflazione. E, come se non bastasse, ora il centrodestra ha gettato il Paese nel caos, non votando la fiducia al governo Draghi per puro calcolo elettorale, senza tenere conto dei danni che questo provocherà ai più fragili, alle famiglie e alle imprese.

Le uniche voci di spesa per investimento dedicate a famiglie e imprese presenti nell’ultimo bilancio regionale della Lombardia sono quelle finanziate dall’Unione Europea o dal PNRR. Parliamo di progetti importanti, dei quali però la Giunta Fontana si prende il merito senza aver avuto l’onere di pensarli e senza investirci un soldo in più del necessario chiestogli dalle altre istituzioni delle quali ama tanto criticare l’operato.

Da qui nasce la sfida che il gruppo del Pd in Regione Lombardia ha lanciato alla maggioranza che governa la regione presentando cinque proposte concrete che avrebbero davvero impegnato la giunta lombarda a intervenire per affrontare la crisi che sta attanagliando le famiglie e le imprese lombarde:

  • Per anziani e non autosufficienti che risiedono nelle RSA o che hanno un’assistente familiare assunta in regola, un contributo pari a una mensilità della retta o della retribuzione della badante;
  • Per le famiglie con figli minori, l’estensione del contributo per l’acquisto di libri e materiale didattico a chi ha redditi Isee familiari fino a 25mila euro e l’aumento dell’entità del contributo al tetto massimo stabilito dal Ministero;
  • Per i lavoratori e gli studenti pendolari, introdurre per i mesi di agosto, settembre e ottobre abbonamenti mensili simbolici al servizio ferroviario regionale a 5 euro;
  • Per le imprese lombarde, a partire da quelle piccole e piccolissime, che non siano riuscite ad ottenere i contributi statali per ridurre la bolletta energetica, lo stanziamento di fondi regionali per far fronte all’aumento dei costi dell’energia;
  • Per gli impianti sportivi natatori, le piscine aperte al pubblico, per evitare che chiudano schiacciate dall’aumento dei costi energetici, lo stanziamento di risorse per il loro efficientamento energetico.

La maggioranza di centrodestra non ha raccolto la sfida e si è girata dall’altra parte, evidentemente preoccupata più chi farà il premier a Roma che di come famiglie e imprese lombarde affronteranno il prossimo autunno.

Molte altre sono state le proposte presentate dai consiglieri dem. Di seguito qualche esempio.

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RedazioneN7ggPd

 

PD Regione Lombardia