BUSSOLATI (PD): “BENE, MA MOLTE ZONE ANCORA SCOPERTE”
Il Giambellino, popolare quartiere milanese rimasto senza medici di medicina generale, contro cui i cittadini hanno messo in atto presidi e mobilitazioni, avrà presto un nuovo medico. Lo ha annunciato oggi la farmacista di largo Giambellino Valeria Biazzi durante il presidio organizzato dal presidente del municipio 6 Santo Minniti e dal Pd locale, alla presenza dell’ex ministro Paola De Micheli, della segretaria metropolitana Silvia Roggiani e del consigliere regionale Pietro Bussolati,
“La mobilitazione di tutto il quartiere – dichiara Pietro Bussolati – ha permesso di trovare una prima risposta all’assenza di medici al Giambellino, ed è una bella notizia per le persone che ci vivono. Oggi siamo contenti di aver lavorato per porre il tema in Regione e per il lavoro fatto sul territorio, ma la partita non finisce qui, perché sono tantissimi in tutta Milano i posti ancora scoperti e, senza un intervento dell’assessorato regionale al Welfare e dell’Ats, ci saranno sempre più cittadini senza un medico di famiglia. Per le zone scoperte, magari da diverso tempo, perlopiù periferiche, l’ATS deve indire bandi ad hoc che prevedano l’assegnazione gratuita di spazi per l’ambulatorio e di altri servizi connessi con il ruolo, come il Pd chiede da tempo, rivolti a giovani medici che abbiano concluso il percorso di formazione. Il medico di medicina generale è fondamentale per ogni cittadino e non è pensabile che per averlo si debba tutte le volte scendere in piazza e raccogliere firme.”
“Ringrazio tutte le persone che si sono prodigate per risultato – dice il presidente di municipio Santo Minniti – a partire da Valeria Biazzi e Maria Palomares, che tanto hanno fatto per sostenere la mobilitazione per ridare un medico al quartiere, e da Pietro Bussolati che ci è stato costantemente a fianco. Oggi il problema si risolve in Giambellino ma non altrove, ad esempio a Ronchetto, che tra pochi mesi rimarrà senza medici perché anche l’ultimo, di cinque che erano, andrà in pensione. Il tutto accade senza che la Regione sia riuscita a prevedere il problema e a programmare una soluzione. E lo stesso problema, in tutta la città, riguarda anche i pediatri di libera scelta. Non è quindi un problema di Giambellino o Ronchetto, ma di una sanità territoriale che è stata smontata in regione Lombardia dalle giunte di centrodestra e che va ricostruita, per il bene dei cittadini.”
Anche l’ex ministra Paola De Micheli, presente al presidio, ha voluto sottolineare l’importanza di rinforzare la sanità territoriale, utilizzando i fondi del PNRR: “L’esperienza della pandemia – dichiara – ci ha indicato l’urgenza di ripensare la sanità, soprattutto nelle aree del nostro Paese dove la risposta è stata insufficiente. La mobilitazione a cui ho partecipato oggi al Giambellino dimostra che le persone hanno il diritto a risposte all’altezza dei problemi. Vogliamo che la Regione Lombardia acceleri la realizzazione di quella sanità di territorio e di prossimità per la quale sono stanziate risorse importanti: occorre inoltre subito una seria programmazione per avere medici di base in tutti i quartieri di Milano. Grazie all’impegno dei cittadini del Giambellino, che giustamente reclamano il medico di base ricordando alla Regione che la sanità è prima di tutto un diritto”.
Milano, 30 settembre 2021