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Università-Romano (Pd) e i rappresentanti degli studenti lombardi: “La Regione taglia le borse di studio nonostante le proteste degli studenti”

 

Si è tenuta oggi nella Commissione Cultura e ricerca del consiglio regionale l’audizione dei rappresentanti degli studenti universitari sul diritto allo studio chiesta dalle opposizioni.

“La Lombardia- attacca il consigliere regionale del Pd Paolo Romano– è una delle cinque regioni italiane che non garantiscono tutte le borse di studio e le università lombarde, che non dovrebbero destinare un euro, solo l’anno scorso hanno stanziato quasi 40 milioni per permettere a studentesse e studenti di proseguire gli studi: senza questi fondi, oltre il 30% degli aventi diritto non riceverebbe una borsa. Basti pensare che l’Emilia-Romagna, che ha la metà degli studenti della Lombardia, stanzia il doppio delle risorse. Una condizione inaccettabile che rischia di impedire ai ragazzi di laurearsi”.

“Per questo -continua Romano-abbiamo chiesto alla Regione di convocare immediatamente un Tavolo per il diritto allo studio. Da parte nostra non accetteremo stanziamenti inferiori a quelli necessari per garantire il diritto allo studio a tutte e tutti le studentesse e gli studenti.  E’ ridicolo che una Regione in cui le aziende denunciano la mancanza di giovani neolaureati, soprattutto in materie scientifiche, la Regione tagli i fondi, lasciando tanti giovani privi del diritto di studiare”.

“Finalmente-afferma Benedetto Longobardi, senatore accademico di Unisì (Uniti a sinistra) all’Università Statale di Milano- siamo stati auditi da Regione Lombardia che non convocava il Tavolo sul diritto allo studio dal 2020: ci hanno incontrato solo per dirci che taglieranno 9 milioni di euro solo quest’anno. Considerando che nel 2026 non avremo più nemmeno i fondi del Pnrr, quella che si prospetta è una catastrofe. Regione Lombardia si aspetta che siano le Università a coprire i fondi Dsu mancanti, ma le Università questi fondi non li hanno e nemmeno è loro compito stanziarli. In questo modo studentesse e studenti che hanno diritto ad una borsa non la riceveranno, e le Università non potranno sopperire ai costi di gestione di residenze e mense”.

“Nella legge di bilancio regionale- affermano le studentesse e gli studenti dell’Udu (Unione degli universitari) – è previsto un taglio del 16% dei fondi destinati al Diritto allo studio, a fronte di un aumento del fabbisogno dell’8%. A questo si aggiunge l’ulteriore taglio di 250 milioni a partire dal 2026 causato dal fatto che i fondi del PNRR non saranno resi strutturali. Con 55 mila borse di studio in meno stimate, si farà un salto indietro di un decennio in materia di diritto allo studio”.

“L’Università- sottolinea Barbara Morandi, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Università Bicocca- è una priorità, è il motore del nostro Paese, quindi investire su di essa deve essere una priorità, se si vuole crescere. Se invece non si vuole migliorare, questa è sicuramente la scelta giusta.”

Milano, 21 novembre 2023

PD Regione Lombardia