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“Gli ospiti delle RSA sono le vittime perfette del virus: età media sopra gli 80, diffusa comorbilità, stretta convivenza. E Regione Lombardia l’8 marzo nel pieno crescendo dell’epidemia che fa? Delibera di individuare anche le RSA tra le strutture cui mandare anziani Covid positivi. Poco importa se erano chiesti criteri di sicurezza e se poche RSA hanno aderito: è il chiaro segno di una sottovalutazione regionale rispetto al rischio-RSA che è continuata per un mese: nessuna fornitura di mascherine e DPI alle residenze per anziani e ai servizi sociosanitari, nessuna fornitura di tamponi. E ora che si è detto “fate pure voi i tamponi” arriva la beffa: le RSA devono attendere anche tre settimane per poter avere tamponi tra i pochi disponibili… Tutto il mondo socio-sanitario lombardo vive un forte sentimento di abbandono da parte di Regione, ma c’è ancora un’occasione: da adesso si cambi passo, e si aiuti questo mondo concretamente, per esempio riconoscendo a loro la priorità tra i tamponi disponibili. Perché sarebbe proprio brutto che la Commissione regionale sulle RSA finisse per essere un modo per lavarsi la coscienza…”.

Questo ha dichiarato giovedì, durante il suo intervento in Consiglio regionale, il vice Presidente dell’assemblea Carlo Borghetti, raccontando il susseguirsi di eventi che in Lombardia hanno causato tante morti e innumerevoli fascicoli d’inchiesta. Ormai non si parla d’altro e il governatore Fontana, venerdì mattina,  ai microfoni di un programma televisivo è arrivato a puntualizzare, a proposito della scelta di dirottare nelle case di riposo i pazienti affetti da Covid-19, che la responsabilità di scegliere le strutture adatte è dell’Ats.

“I contagi e i decessi avvenuti nelle RSA sono un fatto gravissimo e Regione Lombardia, più che fare lo scaricabarile, deve dare risposte, in primis ai cittadini. Non è giustificabile far passare tutta la catena di responsabilità nelle case di riposo per scontro politico. Le Ats hanno applicato una delibera regionale. Serve chiarezza” ha subito risposto il capodelegazione PD in commissione Sanità Gian Antonio Girelli.

Per capire cosa è successo bisogna conoscere i dati – dice Girelli -. Molte legittime domande necessitano di risposte. Serve sapere il tasso di mortalità, in quali strutture sono stati ricoverati i pazienti positivi, di quanti ricoveri stiamo parlano. E ancora, chi ha proposto di inserire nella delibera di Giunta di accogliere i subacuti? Quanti dispositivi di protezione sono stati distribuiti al personale? Quanti tamponi sono stati effettuati ad ospiti e personale? Da quale giorno è iniziata la tamponatura? Quali direttive sono state date alle direzioni RSA e quando”.

Prima di scaricare le responsabilità, secondo il consigliere dem “sarebbe opportuno partire dall’analisi di cosa è stato fatto e di cosa non è stato fatto. Accertato questo si capirà chi ha responsabilità e in che modo. Non ci interessano le polemiche, ma conoscere e far conoscere come si svolti i fatti”.

RedazioneN7GPD-504

PD Regione Lombardia