“Attendiamo l’incontro di domani, tra noi consiglieri del territorio e l’assessore regionale alla Sanità Gallera, per capire qual è il futuro dell’Asst di Monza. Nel frattempo, abbiamo incontrato i vertici dell’azienda sanitaria per parlare dell’attività in corso e dell’ospedale San Gerardo e ci prepariamo a una visita di approfondimento a Desio”, lo annuncia Gigi Ponti, consigliere regionale del Pd, che, assieme al collega Carlo Borghetti, anche vicepresidente del consiglio regionale e componente della III Commissione Sanità, ha incontrato Mario Alparone, direttore generale dell’azienda ospedaliera, e Laura Radice, direttore sanitario. “Sono emerse diverse questioni, oltre al rapporto tra i due presidi ospedalieri di Monza e Desio, in particolare per quanto riguarda i servizi territoriali e le criticità che presentano. Dal nostro punto di vista, c’è la necessità di una revisione molto seria e di un potenziamento degli ambulatori”, aggiungono i consiglieri Pd.
Ma intanto quello di Monza “è stato un confronto costruttivo, volto anche a capire quale futuro attende non solo l’intera Asst, ma in particolare il San Gerardo, del quale leggiamo sulla stampa che potrebbe forse diventare un Irccs, e a quel punto si avrebbero due sviluppi: trasformando il nosocomio in un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico lo si specializzerebbe sul piano della ricerca, ma contemporaneamente lo si sgancerebbe dalla funzione di ospedale di riferimento per i servizi territoriali, secondo le regole vigenti”.
Con la dirigenza Ponti e Borghetti hanno affrontato i temi caldi della sanità della provincia di Monza e Brianza: la situazione dei pronto soccorso di Monza e Desio, le liste d’attesa, le relazioni con il territorio, l’orientamento dell’Asst a proposito dei Pot, il vecchio San Gerardo, il Piano di organizzazione aziendale strategica e il percorso verso l’eventuale trasformazione in Irccs, appunto.
Dai dati raccolti è emerso che i posti letto attivi al San Gerardo sono 600, più altri 300 tecnici; l’ospedale serve 10 comuni per 350mila abitanti e gli accessi sono 150mila l’anno per Monza e 60mila per Desio. “Nonostante alcuni interventi – nei pronto soccorso l’aggiunta dei “codici argento” per gli anziani e per le liste d’attesa una suddivisione di agende tra cronici e acuti –, il direttore Alparone ha riconosciuto che la situazione è migliorabile”, fanno sapere i consiglieri dem.
Diverso il discorso per il vecchio San Gerardo: “L’obiettivo è razionalizzare gli attuali servizi distribuiti in città, facendo convergere tutto nella cittadella della salute da realizzare nella struttura rimasta in centro storico. Un’idea interessante”.
Ma è il futuro del nuovo ospedale a preoccupare di più Ponti: “Aspetto di sentire le novità nell’incontro di domani con l’assessore Gallera. Sarà una scelta importante, oltre tutto strettamente legata alla riforma della sanità lombarda voluta dal centrodestra. Noi siamo comunque convinti della necessità di guardare prima di tutto ai servizi per il territorio, dove la razionalizzazione non deve significare chiusure, ma potenziamenti”.
“Ancora una volta abbiamo rilevato che gli obiettivi della riforma sanitaria del 2015 rimangono di là da venire, a partire dalla realizzazione di presidi ospedalieri territoriali e di presidi sociosanitari territoriali che possano veramente realizzare la presa in carico del paziente lombardo, ma apprezziamo la volontà del direttore di indirizzarsi su questa strada”, conclude Borghetti.
Milano, 16 luglio 2019