“Giorgio Maione è sicuro di essere l’assessore all’Ambiente di Regione Lombardia? Ci sorge il dubbio nel momento in cui difende il Pm10 e, già a dicembre, con il bilancio di previsione ha fatto tagli sul suo capitolo pari al 73% delle risorse a sua disposizione”, se lo è chiesto, non troppo ironicamente, durante la dichiarazione di voto, Simone Negri, consigliere regionale del Pd, intervenendo, stamattina, nella seduta dedicata al dibattito sulle azioni di Regione Lombardia sulla qualità dell’aria. Durante la discussione sono stati presentati tre ordini del giorno, ma quelli dell’opposizione, in particolare l’odg del Gruppo del Pd che impegnava il presidente e la Giunta a chiedere il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per la Lombardia e le regioni padane, è stato bocciato.
“L’assessore ci ha fatto un’inutile lezione di geografia, ricordandoci che la Lombardia sta in una sorta di catino orografico, come se fosse una scusante, e ricordandoci che le città non sono più nere di carbone come ai tempi di Dickens, come se non ce ne fossimo accorti. E poi, furbescamente, ha fatto riferimento ai dati pro capite che, essendo noi 10 milioni, chiaramente suonano decisamente meglio”, spiega Negri.
“Si è dimenticato però di dire che la Corte di Giustizia europea, il 12 maggio 2022, ha giudicato il Piano aria di Regione Lombardia inadeguato e inconcludente, che a gennaio scorso c’era, nella nostra aria, 24 volte il Pm10 raccomandato. E sempre a gennaio si è registrato un record di ricoveri di bambini con broncoreattività, che va di pari passo ai tassi di polveri sottili. Ma per la maggioranza, per il suo assessore sembra che tutto questo non esista, che non avvenga in Lombardia”, prende atto il dem.
“E poi basta con l’ideologia, parliamo di dati, di scienza, dei rapporti che la stessa Regione commissiona e presenta, ma evidentemente i consiglieri di maggioranza non leggono e non mettono in pratica. Invece bisogna essere empirici, guardare all’evidenza dei numeri. Certo, se si è convintamente ultraconservatori, se si pensa di fermare il mondo, se, ragionando con la testa nel Medioevo, si crede di poter fare sviluppo senza innovazione tecnologica, senza miglioramento dei saperi, non si va da nessuna parte. Eppure, ci sono cose che si possono fare subito e senza danneggiare nessuno: penso all’efficientamento energetico degli edifici, all’eliminazione delle caldaie a gasolio, alla piantumazione di nuovi alberi. Noi siamo pronti a riflessioni puntuali e bipartisan. Ma lo devono essere anche a destra. Dove invece regna l’immobilismo assoluto, dove un presidente come Fontana dice che lo stato di emergenza è inutile, dove si vive di fatalismo. Ecco, così non ne usciamo, perché sono inadeguati a gestire il problema e noi non possiamo continuare a permettercelo”, conclude Negri.
Qui il testo dell’ordine del giorno del Pd
Milano, 27 febbraio 2024