IL PD PROPONE IL GARANTE COMUNALE DEI DIRITTI DEI MINORI
DEPOSITATO UN PROGETTO DI LEGGE REGIONALE
In ogni comune o unione di comuni serve un garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, una figura che valuti il rispetto dei diritti dei minori in modo capillare e che sappia anche proporre indirizzi o atti concreti per rendere città e paesi a loro misura. A proporlo è il gruppo regionale del Pd dopo aver depositato un progetto di legge apposito che, come annuncia già ora il primo firmatario Samuele Astuti, sarà riproposto anche nella prossima legislatura, dopo il voto del 12 e 13 febbraio.
Il garante, secondo la proposta di Astuti, sarà un soggetto nominato dai sindaci ma indipendente da essi, sottoposto gerarchicamente per funzioni al garante regionale. Un ruolo e un luogo neutro di ascolto e di proposta o di segnalazione di situazioni critiche.
In sintesi, il Garante vigila a livello cittadino sull’applicazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989 e della Convenzione sui diritti dei fanciulli di Strasburgo recepita in Italia nel marzo 2003. Quattro i principi generali delineati dal Comitato ONU: non discriminazione, migliore interesse del minore, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, partecipazione e rispetto per l’opinione del minore. Tra i suoi compiti, il nuovo ruolo ha quello di promuovere la concreta conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; promuovere la partecipazione e l’ascolto di bambini e adolescenti in qualsiasi ambito vengano prese decisioni che li riguardino direttamente o indirettamente; ascoltare i bambini e gli adolescenti che ne facciano richiesta adoperandosi perché le loro esigenze, se ritenute legittime, vengano prese in considerazione e portate alle Autorità che potranno esaminarle; segnalare al Garante regionale le situazioni di presunta violazione dei diritti e qualsiasi forma di discriminazione delle persone minori d’età; esprimere pareri non vincolanti sul Piano di Zona e su altri atti a carattere generale che il Comune emette in materia di infanzia, adolescenza, famiglia e istruzione.
“Una buona amministrazione la si vede dal rispetto di chi non porta consenso e non ha voce – spiega Samuele Astuti -. Bambini e adolescenti sono al centro della nostra vita privata ma di fatto assenti da quella pubblica e questo è sbagliato. Lo dico da ex sindaco, hanno moltissimo da dire e da dare, ma occorre che le nostre città ne tengano conto sia come soggetti da tutelare sia come persone da considerare nella progettazione degli spazi pubblici o delle politiche comunali. Centri urbani sicuri, per esempio, e pratiche di ascolto e di partecipazione, da cui i nostri comuni hanno tanto da guadagnare e da apprendere”.
Il testo del progetto di legge sul sito del consiglio regionale
Milano, 16 dicembre 2022