“Perché Regione Lombardia non ha messo alcuna risorsa, come hanno fatto invece altrove, per l’indennizzo degli stagisti che non lo hanno più ricevuto e in che modo si pensa di riconoscere il percorso formativo dei tirocinanti curriculari, in particolare di coloro che non hanno potuto usufruire della didattica a distanza come, ad esempio, i corsi per parrucchieri ed estetisti? Due domande molto semplici a cui l’assessore Rizzoli, di fatto, non ha risposto, parlando invece di altro”, è la dichiarazione di Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd, dopo la comunicazione, questa mattina, in consiglio, dell’assessore all’Istruzione, formazione e lavoro Melania Rizzoli che ha risposto al question time del Pd sui tirocini curriculari ed extracurriculari.
“I giovani sono coloro che pagheranno di più e più a lungo i costi dell’impatto della crisi causata dall’emergenza sanitaria del Covid 19 e proprio questa regione sembra dimenticarsene. Perciò abbiamo scritto formalmente all’assessore per chiedere di risolvere questi problemi. Se l’assessore non vuole rispondere a noi, risponda almeno alle migliaia di ragazzi coinvolti”, aggiunge Scandella.
Lo stesso vale per l’altro aspetto delle politiche di Regione Lombardia per la popolazione più giovane: “Con un’altra interrogazione abbiamo chiesto, sempre all’assessore Rizzoli, come sta andando la Dote unica lavoro: i dati forniti parlano di 69 milioni di euro impegnati rispetto ai 102 stanziati per il periodo 2019-2021, con oltre 14mila doti assegnate di cui 12mila con un percorso di inserimento lavorativo, pari a 37 milioni di euro, il 70% delle quali riferito a fasce di età a maggiore intensità di aiuto, cioè gli over 40, che hanno avuto un supporto per entrare o rientrare nel mercato del lavoro”, fa sapere Scandella.
“Ma la rendicontazione dei percorsi conclusi parla di soli 5 milioni di euro. Perciò, sia rispetto alla reale situazione e quindi efficacia dello strumento, sia al suo futuro, abbiamo chiesto che l’assessore venga in Commissione a confrontarsi con noi. È vero che sul tema Dul si parla molto di riqualificazione, ma abbiamo un problema molto grosso di inserimento nel mercato del lavoro dei giovani. Per questo è auspicabile una riflessione collettiva consiglio-Giunta: vogliamo capire insieme come ristrutturare non solo i meccanismi burocratici, ma anche le finalità della Dote rispetto alla costruzione di politiche attive del lavoro che possano essere in linea con quelle che saranno le necessità che dovremo affrontare nei prossimi mesi”, conclude il consigliere dem.
Milano, 9 giugno 2020