Fontana e Moratti si fanno belli sulle liste d’attesa ma i fondi sono nazionali. La Regione non stanzia un euro in più
Fontana e Moratti si fanno belli sulle liste d’attesa ma i fondi sono totalmente nazionali. La Regione non stanzia un euro in più. I consiglieri regionali del Pd Pietro Bussolati e Samuele Astuti (Pd) commentano così la delibera che stanzia 84 milioni di euro (44 per il pubblico e il resto per le strutture convenzionate) per ridurre le liste d’attesa, annunciata da Fontana e Moratti. “In Regione- affermano i consiglieri dem- rivendono come propri i fondi governativi per l’abbattimento delle liste d’attesa ma non stanziano un euro in più. Non cambiando il sistema che genera le liste di attesa la pioggia di milioni contribuirà a migliorare i bilanci, non la salute dei lombardi”.
“La giunta non mette un euro in più per abbattere le liste d’attesa che, come è noto, costringono i lombardi ad un orrendo ricatto o paghi o aspetti mesi per ottenere prestazioni mediche necessarie alla salute – sottolineano Astuti e Bussolati.- Inoltre è del tutto mancata la volontà di modificare il meccanismo che crea le liste d’attesa. La Lombardia definisce ogni anno quante risorse dare ai privati convenzionati ma non indica quali prestazioni devono essere erogate, il risultato è che le strutture si concentrano sulle prestazioni maggiormente remunerative, indipendentemente dal bisogno sanitario dei lombardi”.
“Questo meccanismo perverso è stato confermato dalla riforma Moratti-Fontana e ci differenzia da comportamenti virtuosi adottati in Regioni a noi vicine, come l’Emilia-Romagna. La pioggia di milioni- concludono i consiglieri dem- peraltro tutti di provenienza nazionale risolve i bilanci, ma non giova alla salute dei lombardi”.
Milano, 22 febbraio 2022