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Carmela Rozza  è intervenuta così, oggi in aula, a seguito dell’informativa del presidente Fontana sul fine vita che ha spaccato la maggioranza di centrodestra con il gruppo di Fratelli d’Italia che si è dissociato dalla scelta della giunta

FINE VITA, ROZZA (PD): IN ATTESA DEL PARLAMENTO LA LOMBARDIA DEVE INTERVENIRE  PER TUTELARE PAZIENTI E OPERATORI SANITARI

“In attesa  che il Parlamento legiferi la Lombardia deve intervenire   per tutelare pazienti e operatori sanitari”. La consigliera regionale del Pd Carmela Rozza  è intervenuta così, oggi in aula, a seguito dell’informativa del presidente Fontana sul fine vita.

“A nome di Serena – ha affermato Rozza-  la donna che ha chiesto di  applicare la  sentenza della Corte costituzionale,  ringrazio l’Asst Fatebenefratelli  Sacco  e  la Regione.  Una sentenza che è legge e, come tale, che piaccia o no, va applicata. E noi, con la proposta di legge Coscioni,  migliorata con  diversi emendamenti, volevamo proprio questo: dare risposta a tutte le persone come Serena che chiedono  di  applicare la sentenza della Corte. Una proposta di legge che non definiva nessun principio nuovo, ma stabiliva solo tempi e procedure del suicidio medicalmente assistito,  competenze che  spettano, come ha anche sottolineato la  stessa sentenza della  Corte, al Servizio sanitario nazionale, gestito dalle   Regioni”.

“Il testo- sottolinea ancora Rozza- non prevedeva nessun obbligo per il singolo medico   di fornire la prestazione.  Anzi proprio un nostro emendamento ne tutelava la libertà di coscienza, come   fa anche la legge 194,  pur prevedendo il diritto alla prestazione”.

“Non si può- attacca Rozza- eludere il problema dell’applicazione della sentenza, negando la competenza regionale,   che esiste. Se non fosse stato dato seguito alla richiesta di Serena, la Regione avrebbe potuto essere condannata,  come  era già successo in occasione del caso di Eluana Englaro. E   non si può negare il dovere di fornire il farmaco, che è competenza esclusiva delle   farmacie ospedaliere. Negarlo significa aprire al mercato nero”.

“La realtà dei fatti obbligava – conclude Rozza – la Regione a dare seguito alla richiesta di Serena. Ma ora è necessario, in attesa di una norma nazionale, che la Regione intervenga regolamentando le procedure a tutela di chi fa richiesta del suicidio medicalmente assistito e degli operatori sanitari. Ognuno ha diritto di scegliere come affrontare la sofferenza estrema”.

Milano, 11 marzo 2025

 

 

PD Regione Lombardia