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Davide Casati e Jacopo Scandella dopo l’affossamento della legge di iniziativa popolare

Fine Vita, il centrodestra lombardo blocca l’iter del progetto di legge di iniziativa popolare,
Casati e Scandella (Pd): “Le persone più fragili e i medici lasciati soli dalle istituzioni, un grave errore”

 

“Con il voto a favore della pregiudiziale di costituzionalità che ha bloccato l’iter del progetto di legge di iniziativa popolare sul fine vita, le istituzioni regionali hanno lasciato sole le persone più fragili e i medici” dichiarano i consiglieri regionali del Davide Casati e Jacopo Scandella. “Non vi sarà dunque nessuna regolamentazione regionale sul tema del fine vita – proseguono – nonostante la salute sia materia di competenza della Regione, visto che la sentenza della Corte afferma che la verifica delle condizioni e dell’esecuzione materiale è affidata al servizio sanitario pubblico (e quindi regionale)”.

 

“Come PD – evidenziano Casati e Scandella –  abbiamo portato avanti la richiesta di modifiche della legge presentata dall’associazione Coscioni, come l’inserimento e verifica del rifiuto di cure palliative, come le verifiche dell’obiezione di coscienza cioè di tutela del personale che ritiene di non partecipare a questa procedure, e la maggiore età. Ma queste richieste purtroppo non sono state affrontate nel merito visto che non vi sarà una regolamentazione lombarda”.

 

“Resta – concludono – insieme al grave vuoto normativo a livello nazionale, l’amarezza di constatare che abbiamo gettato via l’occasione di rimediare almeno a livello regionale garantendo a chi soffre in modo intollerabile di fronte a una patologia irreversibile un diritto riconosciuto dalla Corte”.

19 novembre 2024

PD Regione Lombardia