“Dopo una veloce audizione, a causa della scarsa disponibilità di tempo da parte del presidente di Lombardia Film Commission Dell’Acqua, poco giustificabile visto che la richiesta di ascoltarlo risale a prima dell’estate, rimane molta delusione e insoddisfazione”, lo dice Paola Bocci, consigliera regionale del Pd e capogruppo in VII Commissione Cultura, che aveva chiesto l’incontro con il responsabile dell’organismo regionale.
Perciò, “non mi resta che ribadire quanto avevo già chiesto qualche settimana fa nella mozione che la maggioranza di centrodestra aveva voluto bocciare in Aula, condividendo anche le posizioni del socio Comune di Milano, presente nella persona dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. È necessario un azzeramento, ripartendo da capo, come chiedeva la mia mozione respinta da Lega e alleati”, ricorda la consigliera Pd.
Nell’atto, Bocci e i dem chiedevano di impegnare la Giunta regionale e il presidente Fontana “ad attivare un audit esterno sulla vicenda, a sollecitare Film Commission affinché sciogliesse il contratto con lo studio Scillieri e rinnovasse totalmente l’Organismo di vigilanza, valutando anche l’accompagnamento della Fondazione con una persona di specchiata fama e comprovate competenze per rilanciare la Fondazione, dotando il Film Fund regionale delle risorse necessarie a rilanciare le produzioni cinematografiche e audiovisive sul territorio lombardo”.
Per la consigliera Pd nulla di tutto ciò è avvenuto: “Noi abbiamo detto che bisogna fare chiarezza e ripartire solo dopo aver rinnovato gli organismi, in modo tale che non siano dipendenti da quanto successo finora. Ma ci siamo sentiti rispondere che la gestione della Film Commission non intende sostituirsi alla Magistratura – prosegue Bocci –. Abbiamo detto che chiederemo più fondi per il settore audiovisivo. Invece, è parso chiaro che la richiesta della Fondazione a Regione Lombardia è molto contenuta. Ma, se come ha sostenuto Dell’Acqua, Lfc vuole essere competitiva con le altre Film Commission, deve chiedere risorse più consistenti ed essere in grado di gestire di più, a partire dal rifinanziamento dei bandi a supporto della produzione audiovisiva”.
In definitiva, per Bocci, “durante un’audizione attesa quattro mesi e liquidata in breve, abbiamo capito che il progetto di rilancio contiene lo stretto necessario che a una Film Commission compete, solo con alcune aperture innovative. Ma non c’è ripartenza senza pulizia, non si può ricostruire la reputazione da adesso in poi senza le condizioni per ricominciare da zero. Insomma, ci chiediamo e vorremmo che Lfc rispondesse, se non c’è contraddizione tra la necessità di rilancio di una realtà e il fatto di lasciare in essere organismi che non hanno aiutato a fare chiarezza. Ma per questa volta, risposte definitive non ne abbiamo avute”, conclude la consigliera dem.
Milano, 21 ottobre 2020