Si è tenuto questo pomeriggio, a Varedo, il sopralluogo congiunto con la Commissione Antimafia e la VI Commissione Ambiente nel sito di interesse regionale Area industriale ex Snia, ubicato nei territori dei comuni di Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate.
“L’ex Snia è una delle più grandi aree dismesse della Lombardia ed è abbandonata da oltre 20 anni. Tutte le soluzioni ipotizzate a livello locale sono fallite, come era prevedibile. Da tempo diciamo che è una questione di portata nazionale e che da soli i Comuni non potranno trovare una via d’uscita, soprattutto per un complesso che è diventato covo di spaccio, ritrovo di senzatetto e non da ultimo sito in cui stoccare illecitamente rifiuti, provenienti da chissà dove”, commentano Gigi Ponti e Angelo Orsenigo, consiglieri regionali del Pd del territorio e componente della Commissione Antimafia.
“I circoli del Partito democratico della zona da diversi anni chiedono l’intervento di Regione Lombardia per avviare un tavolo di lavoro coordinato dal Politecnico di Milano al fine di progettare con la proprietà, con gli enti locali, con le associazioni di categoria e persino, giustamente, con l’Unione europea il recupero dell’area – proseguono Ponti e Orsenigo –. Esattamente un anno fa, in fase di approvazione dello scorso bilancio, il consiglio regionale votò un nostro ordine del giorno che chiedeva l’avvio di un tavolo di lavoro: lo stiamo ancora aspettando. Così non va certo bene”.
I due consiglieri Pd ricordano che le questioni aperte su quell’area sono di diverso genere: “Ci sono problemi di sicurezza pubblica, di igiene e sanità, di infiltrazione della criminalità che probabilmente è già iniziata. È necessaria un’opera importante di bonifica delle ampie superfici ricoperte di amianto e scarti industriali. E l’elenco potrebbe continuare”.
Dopo il sopralluogo, Ponti e Orsenigo tirano ancora una volta le fila: “Come Regione Lombardia dobbiamo tenere sempre alta la soglia di attenzione su ciò che sta succedendo in quel sito. Ma il primo passo da fare è pensare a un progetto complessivo e urgente. Inoltre, qualsiasi provvedimento si possa programmare, non può rientrare genericamente tra quelli che la Regione ha in essere per i siti dismessi, ma il caso merita un intervento specifico e dedicato”.
Milano, 25 novembre 2019