“Sostenere l’affitto di genitori separati o divorziati solo da due anni vuol dire essere ben poco utili alla maggioranza delle persone che si trovano in questa situazione”, commentano così Raffaele Straniero e Paola Bocci, consiglieri regionali del Pd e firmatari di un’interrogazione che chiede proprio delucidazioni sulla misura, l’annuncio della proroga al 31 dicembre 2022 dei termini per accedere al bando in favore di coniugi separati o divorziati, che prevede un sostegno ai genitori in condizioni di disagio economico utili a integrare il canone di locazione.
“È un bando senz’altro importante, ma presenta alcuni limiti: quello che pone, appunto, l’evento solo nei due anni precedenti, e quello della residenza in regione da almeno 5 anni, vecchio leit motiv del centrodestra lombardo che viene applicato in qualunque misura riguardi cittadini in difficoltà”, aggiungono i due esponenti Pd. Nella loro interrogazione Straniero e Bocci hanno chiesto di sapere se Giunta e assessore intendano “rivedere i criteri di accesso alla misura di sostegno abitativo a favore dei coniugi separati o divorziati in condizioni di disagio economico, rimuovendo il requisito, fortemente selettivo, che vede quali beneficiari i coniugi per i quali la separazione è avvenuta nei due anni precedenti la data di presentazione della domanda”. Straniero e Bocci ricordano che “avevamo già chiesto di cambiare i requisiti dei due anni dalla separazione o divorzio e dei 5 di residenza, che ci parevano in un caso troppo limitante e nell’altro discriminante. Ma Giunta e assessore perseverano e non intendono discutere su possibili modifiche legislative. Sarebbe un provvedimento fondamentale, ma impostato in questo modo ha un forte sentore propagandistico: si tratta di un sostegno che esclude molti ed è diretto a una platea ben precisa e ristretta di cittadini”.
“È un bando senz’altro importante, ma presenta alcuni limiti: quello che pone, appunto, l’evento solo nei due anni precedenti, e quello della residenza in regione da almeno 5 anni, vecchio leit motiv del centrodestra lombardo che viene applicato in qualunque misura riguardi cittadini in difficoltà”, aggiungono i due esponenti Pd. Nella loro interrogazione Straniero e Bocci hanno chiesto di sapere se Giunta e assessore intendano “rivedere i criteri di accesso alla misura di sostegno abitativo a favore dei coniugi separati o divorziati in condizioni di disagio economico, rimuovendo il requisito, fortemente selettivo, che vede quali beneficiari i coniugi per i quali la separazione è avvenuta nei due anni precedenti la data di presentazione della domanda”. Straniero e Bocci ricordano che “avevamo già chiesto di cambiare i requisiti dei due anni dalla separazione o divorzio e dei 5 di residenza, che ci parevano in un caso troppo limitante e nell’altro discriminante. Ma Giunta e assessore perseverano e non intendono discutere su possibili modifiche legislative. Sarebbe un provvedimento fondamentale, ma impostato in questo modo ha un forte sentore propagandistico: si tratta di un sostegno che esclude molti ed è diretto a una platea ben precisa e ristretta di cittadini”.
Milano, 27 gennaio 2022👉 Il testo dell’interrogazione e l’iter sul sito del Consiglio regionale