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“Con un maxiemendamento all’assestamento di bilancio, che sarà discusso in aula il prossimo 27 e 28 luglio, la Regione Lombardia intende, di fatto, cancellare l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste, trasformandolo in una diretta propagazione dell’assessorato all’Agricoltura. L’Ersaf verrebbe svuotato di gran parte delle sue competenze, e ridotto, con il nome di Lombardia Foreste, alla sola gestione del patrimonio forestale: in pratica un salto indietro agli anni ’70 del secolo scorso, azzerando una lunga esperienza di servizi per le imprese agricole, ricerche e sperimentazioni, oltre che di virtuosa gestione del patrimonio forestale lombardo”. Lo fa sapere il consigliere regionale del PD Matteo Piloni che ha affrontato la questione anche in commissione Agricoltura, giovedì scorso.

“Abbiamo sollevato il caso in aula, lo scorso martedì – racconta il consigliere dem – poi l’abbiamo ripresa in commissione Agricoltura, dove l’assessore Caparini ha confermato la volontà della giunta di procedere in questa direzione. Lunedì, infine, abbiamo chiesto la convocazione immediata del Consiglio di amministrazione e del Direttore Generale di Ersaf per capire qualcosa in più di una vicenda che ci pare davvero incomprensibile”.

“In questi giorni – aggiunge Piloni – sono intervenute anche le associazioni ambientaliste lombarde che, senza usare mezzi termini, hanno giudicato questa mossa un colpo basso e a sorpresa, destinato a neutralizzare una istituzione pubblica che gode di ottima reputazione nel panorama degli enti che si occupano di innovazione e sostenibilità nei settori agrozootecnico, forestale, della produzione alimentare e della gestione dei territori montani. Se la Regione non ritornerà sui suoi passi, assicurano le associazioni, produrrà un danno enorme: non solo perché determinerà un ritardo nelle necessarie misure di sostenibilità per la gestione agroforestale del territorio, ma anche perché azzopperà i percorsi di innovazione del comparto agrozootecnico regionale, che accusa forti inadeguatezze su questo fronte, con il rischio di perdere i treni delle politiche europee di sostegno, a partire dalla nuova PAC”.

“Si tratta di una storia già vista – conclude Piloni – dato che con lo stesso meccanismo era stata avviata la fusione tra l’agenzia regionale acquisti e Lombardia Informatica, cui oggi si è aggiunta Infrastrutture Lombarde per formare il colosso ARIA spa, di cui si sta parlando molto in questi giorni per la vicenda dei camici della moglie di Fontana”.

 

Milano, 15 luglio 2020

PD Regione Lombardia