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Convegno Sport

BOCCI (PD): “DOTE SPORT DISCRIMINATORIA: DEPOSITATO IL NOSTRO PROGETTO DI LEGGE PER TOGLIERE I 5 ANNI DI RESIDENZA”

“Lo sport per bambini e ragazzi non è solo impegno, sacrificio e fatica, ma deve tendere a far sentire bene, a contribuire alla felicità e al benessere. Per questo non ci devono essere ostacoli all’accesso alla pratica sportiva, anche per chi ha più difficoltà economiche. Il progetto di legge che abbiamo appena depositato vuole proprio eliminare un requisito discriminatorio per accedere ai fondi, sempre più esigui, erogati da Regione Lombardia, che fissa a 5 anni la residenza di almeno uno dei genitori per poter ottenere il contributo annuale di Dote Sport, un concreto aiuto alle famiglie per sostenere le spese delle attività sportive dei figli”, è la sintesi dell’intervento di Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, durante il panel ‘Lo sport a scuola’ nel convegno ‘In gioco: lo sport oltre le barriere’, organizzato oggi, venerdì 18 ottobre, dal Gruppo regionale del Pd, a Palazzo Pirelli.

“Lo sport dovrebbe anche suggerire il concetto di felicità e credo che, come politici e istituzioni, noi dobbiamo far passare questo messaggio, allargando l’orizzonte e trasmettendolo ai più giovani, puntando anche su questo oltre che sull’aspetto educativo, tenendo insieme l’accessibilità, il rispetto dei generi, la possibilità di partire alla pari, avendo tutti e tutte le stesse possibilità e opportunità e sentendosi parte di una comunità più grande. Affinché lo sport sia davvero accessibile a tutte e tutti, ognuno deve avere a disposizione gli stessi strumenti. Per questo abbiamo depositato, stamattina il progetto di legge che chiede di rivedere i criteri per l’assegnazione della Dote Sport, che ha visto negli anni una progressiva contrazione di risorse. Si è partiti, infatti, nel 2021 con una cifra attorno ai 200 euro per figlio per arrivare all’annualità ‘23-‘24 con un contributo ridotto a 100 euro all’anno. In passato molti erano i beneficiari idonei che però non accedevano al contributo, non solo perché le risorse erano insufficienti, ma anche in considerazione del fatto che l’Isee massimo fissato era di 20mila euro, una soglia non elevata, considerata la media reddituale delle famiglie della nostra società. Abbassare a 15mila e ridimensionare sia la quota singola, sia il numero di doti per famiglia, come ha fatto Regione Lombardia, non ci pare la soluzione giusta per allargare la base dei giovani che accedono allo sport”, ha spiegato la consigliera Pd.

 

“Ma c’è un altro grande scoglio che non ha ragione di esistere e che è fortemente discriminante: la residenza a 5 anni di almeno un genitore come requisito fondamentale esclude molte famiglie, non solo quelle che arrivano da Paesi extracomunitari, ormai gran parte lungoresidenti, ma molti lavoratori italiani che provengono da altre regioni. Si tratta di quelli della pubblica amministrazione, degli enti ospedalieri, delle forze dell’ordine, degli insegnanti, degli autisti dei mezzi pubblici, che vivono di fatto in Lombardia, contribuiscono al nostro Pil, ma vi risiedono da pochi anni. Non capiamo proprio perché i loro bambini non debbano avere come gli altri la possibilità di accedere a un contributo per partecipare alle attività sportive. Da anni chiediamo alla Giunta regionale di cambiare queste norme e questi regolamenti, ma siamo sempre stati stoppati. Perciò ora ricorriamo a uno strumento come il progetto di legge: crediamo fermamente che quando parliamo di accessibilità debba essere veramente per tutte e tutti”, ha aggiunto Bocci.

 

“Un altro strumento fondamentale per allargare la base della popolazione che pratica attività sportiva è investire di più sulla riqualificazione degli spazi scolastici dedicati alle attività sportive: le scuole devono poter essere aperte alla comunità e questi spazi essere più disponibili per l’utilizzo da parte delle associazioni e quindi allo sport in orario extracurriculare. Regione Lombardia può fare la sua parte intervenendo sul finanziamento per la riqualificazione dell’impiantistica sportiva scolastica, in particolare con l’obiettivo di realizzare accessi indipendenti a quegli spazi scolastici destinati all’attività sportiva, perché possano essere utilizzati tutto il giorno, tutti i giorni, tutto l’anno, anche dalle associazioni sportive che spesso faticano a trovare spazi per le loro attività”, ha concluso la consigliera dem.

 

Milano, 18 ottobre 2024

PD Regione Lombardia