Matteo Piloni e Davide Casati dopo che il Consiglio regionale ha approvato, a voto segreto, un provvedimento predisposto dall’ufficio di presidenza per ottemperare alla sentenza del Tar in merito al divieto di caccia su tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna.
CACCIA, PILONI E CASATI (PD): “LA REGIONE CAMBI ROTTA, L’INCOMPETENZA E IL NON RISPETTO DELLE LEGGI DANNEGGIANO L’AMBIENTE E I CACCIATORI”
Ieri sera il Consiglio regionale ha approvato, a voto segreto, un provvedimento predisposto dall’ufficio di presidenza per ottemperare alla sentenza del Tar in merito al divieto di caccia su tutti i valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna.
“Non recepire la sentenza del Tar sarebbe stata l’ennesima mossa azzardata per compiacere i cacciatori, ma avrebbe danneggiato non solo tutti i cittadini, perché le multe vanno pagate con soldi pubblici, ma anche gli stessi cacciatori e l’attività venatoria che invece andrebbe gestita con maggiore razionalità, equilibrio e buonsenso, nel rispetto dei diversi territori lombardi” spiegano i consiglieri regionali del Pd Matteo Piloni e Davide Casati, in riferimento a quanto accaduto in aula, dove, dopo una intera giornata di rinvii e sospensioni e dopo il fallito blitz con cui la destra ha tentato di rimandare il provvedimento all’ufficio di presidenza, bocciato a voto segreto per diversi franchi tiratori della maggioranza, alla fine il provvedimento è stato messo al voto, ancora una volta segreto, sempre per volere della destra, passando con 45 sì e 19 no.
“Voto segreto che abbiamo cercato di contestare in ogni modo – sottolineano i dem – e che loro hanno usato per non metterci la faccia, cercando di continuare a prendere in giro gli stessi cacciatori”.
“Perché, lo ricordiamo, la Lombardia ancora non ha un piano faunistico venatorio regionale – concludono Piloni e Casati – in questi anni il centrodestra lombardo continua a dire che vuole sostenere il mondo venatorio, ma invece, è evidente che continua a danneggiarlo con normative regionali scritte male che espongono l’istituzione a continui contenziosi”.
Milano, 21 maggio 2025