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BORGHETTI (PD): “LA BATTAGLIA SI GIOCA SULLE RISORSE, MA ANCHE SU SERVIZI CHE SIANO PUBBLICI E MULTIDISCIPLINARI”

“Il contrasto ai disturbi dell’alimentazione è una questione di risorse, ma non solo: è una questione anche di servizi e di servizi che siano pubblici”, è il commento di Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd, che ha partecipato alla mobilitazione nazionale organizzata dal movimento che riunisce pazienti e loro famiglie, affetti dai disturbi dell’alimentazione, in piazza Duca d’Aosta, a Milano.

“Ora che il Governo è corso parzialmente ai ripari, scopriamo che ha inteso mettere un fondo solo per un anno e per giunta inferiore ai soldi che c’erano prima: si tratta di 10 milioni a fronte dei precedenti 25. Ma servono fondi strutturali per consentire la costruzione di servizi che durino nel tempo”, aggiunge Borghetti.

Per quanto riguarda Regione Lombardia “c’è una legge che abbiamo approvato all’unanimità, ma che è sostanzialmente rimasta ferma al palo in questi anni. Addirittura, i fondi legati a quella norma sono stati spesi pochissimo e anche i soldi che sono arrivati dal Governo con quei 25 milioni, cioè più di 4 milioni per la Lombardia, praticamente non sono stati spesi – fa sapere il consigliere Pd –. La conseguenza è la mancanza di servizi pubblici territoriali per la prevenzione e la presa in carico delle persone affette da queste patologie, così che le famiglie sono costrette a rivolgersi al privato che dà servizi a costi improponibili e inaccessibili. Questo è un vero scandalo”.

Ma per il dem non è solo una questione di risorse, appunto: “Vanno implementati i servizi pubblici di presa in carico multidisciplinari perché non basta che ci siano uno psicologo o un nutrizionista, per esempio, servono anche altri professionisti. Non solo: sappiamo di casi in cui il nutrizionista è pubblico e lo psicologo privato e tra di loro non possono dialogare. E quindi queste persone non vengono prese in carico adeguatamente perché le terapie devono essere concordate tra specialisti diversi. Ecco l’importanza di un’offerta pubblica, multidisciplinare, territoriale, diffusa cioè in tutta la regione”.

Altre due questioni stanno a cuore a Borghetti: “Questi disturbi vanno inseriti a pieno titolo nei Lea e lo deve fare a Roma il Governo, perché soltanto così si potranno avere visite al costo del ticket e potrà essere garantita l’implementazione dei servizi pubblici, non solo in Lombardia, dove noi la chiediamo in ogni caso, ma in tutto il Paese. E poi è fondamentale formare il personale medico e gli operatori sanitari che non sempre sono pronti ad affrontare questo tipo di problematiche. Una battaglia da condurre grazie all’alleanza tra famiglie, associazioni e politica”.

Milano, 19 gennaio 2024

PD Regione Lombardia