Paola Bocci al termine della trattazione del progetto di legge ‘Interventi regionali per la promozione dell’ascolto dei giovani e per il supporto a iniziative educative finalizzate al contrasto del disagio giovanile in particolare nei contesti urbani’
BOCCI (PD): “BOCCIATI L’AUMENTO DELLE RISORSE, IL RUOLO DELLA REGIONE, GLI EDUCATORI PROFESSIONALI. LA MAGGIORANZA NON CI CREDE”
“Quella di oggi è stata un’occasione persa perché poteva essere un primo passo per iniziative specifiche e davvero efficaci sull’educativa di strada, che richiede costanza, preparazione, esperienza e risorse adeguate. Se la maggioranza avesse approvato i nostri emendamenti, le risorse per l’avviamento sarebbero state raddoppiate: da 100mila a 200mila euro, anche se rimangono sempre troppo poche. È mancata la volontà di dare fin da subito un futuro strutturale a un progetto sperimentale. E sono state ignorate proposte migliorative, forse perché arrivavano dalla minoranza, anche nei contenuti. La valenza sperimentale non può ignorare la necessità che questi interventi, delicati e complessi, debbano essere condotti da educatori formati e non solo da volontari, e che nell’attribuzione dei contributi i requisiti dell’esperienza e della capacità di costruire reti siano elementi premianti. Abbiamo insistito affinché il progetto di legge fosse maggiormente finanziato, e passasse dopo un anno di sperimentazione in capo alla Giunta regionale, che ha maggiori disponibilità di risorse, perché siamo convinti che debba essere la Regione a intervenire in questo campo, con continuità e finanziamento adeguati. Solo così gli interventi diretti, con educatori esperti, in strada, accanto ai ragazzi possono avere un senso e un risultato concreto”, lo dice Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, al termine della trattazione del progetto di legge ‘Interventi regionali per la promozione dell’ascolto dei giovani e per il supporto a iniziative educative finalizzate al contrasto del disagio giovanile in particolare nei contesti urbani’, approvato questo pomeriggio, in Aula, con l’astensione del Gruppo regionale del Pd.
“È sempre frustrante quando si cerca di intervenire puntualmente con modifiche qualificanti su un progetto di legge che, seppure sperimentale, deve essere efficace e deve vedere subito risultati concreti. Siamo convinti che, anche con le migliori intenzioni, non si possano mandare persone allo sbaraglio ad affrontare il disagio giovanile. E siamo convinti che ci sia una scala di priorità: con 100mila euro non si va da nessuna parte, neanche si valuta l’andamento di una legge di questo genere. In bilancio di assestamento, tra pochi mesi, torneremo proprio sul tema finanziario a chiedere più risorse destinate a progetti stabili, pregnanti, continuativi per i giovani ai margini e più esposti”, conclude la consigliera Pd.
Milano, 8 aprile 2025