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BORGHETTI (PD): “UNA VITA PIENA, MA REGIONE DOVRÀ METTERCI MOLTI PIÙ SOLDI”

“Servono interventi strutturali che siano adeguatamente finanziati e durino nel tempo. Altrimenti questa legge, bella, che vuole realizzare un sogno, cioè permettere alle persone con disabilità di vivere una vita piena, rischia di rimanere sulla carta”, commenta così Carlo Borghetti, consigliere regionale del Pd e vicepresidente d’Aula, l’approvazione, all’unanimità, del progetto di legge sulle ‘Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità’, votato stamattina in consiglio regionale.

“Nella vita di queste persone non devono esserci solo la cura e l’aspetto sanitario, ma la possibilità di vivere pienamente tutti i momenti della quotidianità. E non riguarda solo coloro che oggi hanno una disabilità: chi non ha una fragilità nella sua vita? Chi non rischia di doverla affrontare prima o dopo, temporaneamente o definitivamente? È un tema che interessa tutti. E poiché una persona con fragilità è come tutte le altre, il sogno di ciascuno ha diritto di essere realizzato”, ha aggiunto Borghetti.

Il principio, perciò, deve cambiare, secondo il vicepresidente: “Si chiede alla Regione un cambio culturale, di prospettiva: non sono più le persone che devono entrare nella giungla dei servizi e trovare quello che serve al caso loro, ma sono i servizi che vanno a offrirsi e si adattano a chi ne ha bisogno. È proprio un ribaltamento nella costruzione dei servizi alla persona regionali. La domanda è: sarà la Regione capace di dare le gambe a questa legge? Perché questi sogni si realizzeranno se ci saranno dei cambiamenti veri: le persone con disabilità sono in allerta, temono un provvedimento che resti sulla carta, che le risorse restino inadeguate, fanno presente che la sanità territoriale è ancora lontana, che i servizi diurni mancano…”.

Per questo Borghetti ha chiesto, con un ordine del giorno approvato dall’Aula, uno sforzo in più: “Pur sapendo quali difficoltà di bilancio hanno gli enti, dobbiamo rafforzare la norma finanziaria che è gracile, e dobbiamo assolutamente farla diventare strutturale. Così come il coinvolgimento del terzo settore e delle associazioni deve essere vero e totale. Serve un cambio di mentalità nel governo di questa Regione, questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza. Le Asst devono saper coinvolgere i Comuni che, con i piani di zona, potranno sedersi al tavolo della coprogettazione. E ci deve essere l’accompagnamento del Governo nazionale. Se dovesse mancare anche solo uno di questi passaggi, avremmo approvato l’ennesima legge e fra due anni saremmo allo stesso punto”.

Milano, 29 novembre 2022

PD Regione Lombardia