Roberta Vallacchi dopo l’approvazione del bilancio di previsione di Regione Lombardia
VALLACCHI (PD): “DENTRO UN BILANCIO INADEGUATO, OK ALLA NOSTRA RICHIESTA PER I SERVIZI DI FORMAZIONE ALL’AUTONOMIA”
“Il consiglio regionale ha approvato un bilancio palesemente inadeguato che conferma l’immobilismo della Regione, guidata ormai da trent’anni dal centrodestra. Solo dopo una dura azione di ostruzionismo siamo riusciti a farci approvare qualcosa, tra cui uno dei miei ordini del giorno, mentre gli altri miei emendamenti e ordini del giorno non sono stati accolti: quello che chiede di trovare risorse adeguate a sostenere le attività erogate dagli Sfa, il Servizio di formazione all’autonomia, in diminuzione rispetto all’annualità 2023, così da consentire una maggiore attivazione di progetti socio-educativi e socio-formativi individualizzati”, lo dice Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, dopo l’approvazione dell’atto, nell’ambito della discussione sul bilancio di previsione.
“In generale, abbiamo ottenuto, ad esempio, 3 milioni di euro per la sicurezza sul lavoro, che sono fondamentali in un momento storico in cui morti e incidenti sono purtroppo la triste quotidianità. Voglio ricordare che siamo stati noi come minoranze a chiedere e ottenere una Commissione di inchiesta sul fenomeno, presieduta tra l’altro da un collega del Pd e di cui faccio parte. Poi, ci sono state accolte le richieste di 5 milioni di euro per un primo intervento per la rimozione delle barriere architettoniche nelle case Aler, e di 500mila euro per i beni confiscati alla mafia. Ma la manovra di cui avrebbero bisogno i lombardi è totalmente diversa, capace di tutelare e promuovere il lavoro, di abbattere le liste d’attesa in sanità, di cancellare lo scandalo delle 23.500 case Aler vuote, di potenziare il trasporto pubblico e di combattere la crisi climatica. E l’elenco non finisce qui”, racconta Vallacchi.
“Per questo mi fa piacere il fatto che il nostro obiettivo di favorire le persone con disabilità con l’acquisizione di competenze e un inserimento lavorativo e sociale che renda possibile una reale inclusione e la realizzazione del proprio progetto di vita, sia stato accolto. L’auspicio è poi che si realizzi quanto prima l’anticipata riorganizzazione complessiva delle unità di offerta e la revisione o abolizione del tetto di età, come ci era stato assicurato in una delle ultime sedute di consiglio regionale a mia precisa domanda”, prosegue Vallacchi.
“Lo Sfa è un servizio sociale territoriale attualmente rivolto a persone con disabilità di età compresa fra i 16 e i 35 anni che non necessitano di servizi ad alta protezione, ma possono lavorare sulla propria autonomia e sullo sviluppo delle proprie abilità. A Lodi un chiaro esempio di quello che si può ottenere attraverso questi percorsi è rappresentato dall’iniziativa ‘Lod-abili’, che sta riscuotendo un grande successo”, spiega Vallacchi.
“In Lombardia gli Sfa sono 141, dato in riduzione rispetto al 2023 quando i servizi attivi erano 144. Un decremento che si registra anche nel numero di progetti in corso: 3.492 nel 2024 contro i 3.525 dell’annualità precedente. L’inclusione socio-lavorativa è l’obiettivo principe dei servizi. Tuttavia, non sempre a fronte delle attività proposte, dell’impegno della persona e del coinvolgimento del territorio, l’inserimento sociale e nel mondo del lavoro si realizza entro i 35 anni di età, limite massimo per la frequenza del servizio. Chi non riesce a rientrare in questo arco temporale ingiustificato, rischia di essere rinviato a servizi non adeguati ai progressi. E noi vogliamo assolutamente evitarlo”, conclude Vallacchi.
Milano, 20 dicembre 2024