DEPURATORE GARDA, GIRELLI (PD): “REGIONE CHIEDA AL GOVERNO DI RIVEDERE LE DECISIONI PRESE E DI RIPRENDERE IL PERCORSO COL TERRITORIO”
Rivedere le decisioni prese e riprendere il percorso con il territorio per ristabilire un iter istituzionale corretto per la realizzazione di opere per il collettamento e la depurazione del lago di Garda. È la richiesta contenuta nella mozione urgente presentata questa mattina in Aula dal consigliere regionale bresciano Gianni Girelli, del Partito Democratico. Un documento che però verrà discusso nella prossima seduta di Consiglio, secondo l’accordo raggiunto in Aula.
“Da anni tra cittadini, associazioni e istituzioni della provincia di Brescia è in corso un dibattito acceso sulla fattibilità e sulla collocazione del sistema di depurazione fognaria per i comuni del lago di Garda – spiega Girelli – Si tratta di un’opera utile alla risoluzione di problemi pregressi, ma impattante dal punto di vista ambientale. Da qui la scelta di avviare un percorso il più possibile condiviso, anche con i gruppi ambientalisti. Coadiuvati dall’Università di Brescia si era arrivati, a giugno, a una ridefinizione del piano originario che metteva d’accordo quasi tutti. Poi la scelta del Governo che, pensando di fare sintesi, ha nominato un commissario straordinario per il Garda e l’ha messo di fatto davanti a scelte difficili da prendere in poco tempo. Una decisione sbagliata perché, per accelerare il processo di costruzione del depuratore, non si sono considerate l’opposizione dei comuni e nemmeno le difficolta tecniche e pratiche connesse all’opera. Questo improvviso cambio di rotta ha fatto precipitare la situazione. Tanto che dall’inizio di agosto sotto la Prefettura di Brescia è stato allestito un presidio permanente per dire no al depuratore”.
“Credo che le decisioni unilaterali, non condivise, siano dannose – continua Girelli – Per questo ho presentato una mozione urgente in Consiglio Regionale. Mi aspetto che la Regione, nell’interesse dell’intero territorio bresciano e non di una sola parte, si attivi con il Governo perché si riavvi il percorso condiviso tra tutti gli attori in campo. Questo passaggio sarebbe importante e non rallenterebbe l’iter di approvazione dell’opera, visto che una decisione in tal senso era già stata concordata. Infine, credo rimanga da comprendere il motivo per il quale sia stata frettolosamente archiviata la possibilità di continuare l’utilizzo dell’impianto di Peschiera. Forse varrebbe la pena riaprire la partita proprio da qui”.
Milano, 21 settembre 2021