“Desta stupore, e disappunto, apprendere a posteriori che a Roma si è tenuto un vertice sul tema depurazione del Garda. Una riunione che ha completamente bypassato il tavolo istituzionale dei consiglieri regionali, totalmente ignorati anche da una comunicazione ufficiale, e nella quale si sono espressi pareri frutto di analisi e considerazioni non sufficientemente condivise e convincenti. Mi chiedo: chi ha rappresentato la nostra Regione? Che posizione ha espresso? E soprattutto dove ha maturato la posizione presentata? Per sapere per quale motivo sia accaduto tutto questo, ho presentato un’interrogazione scritta”.
Lo dice Gianni Girelli, consigliere regionale PD, in seguito alla notizia sul vertice a Roma che avrebbe deciso il depuratore a Gavardo.
“Sull’assoluta urgenza di affrontare la drammatica situazione della depurazione del Garda, frutto anche dell’indolenza e dell’incapacità di chi ne ha controllato la gestione in passato, mi sono espresso più volte. E dunque non sono contrario a prescindere, se tecnicamente quella di Gavardo si dimostra essere l’ipotesi più seria e sostenibile. Vi è però la necessità di conoscere analisi, approfondimenti, ipotesi considerate e ipotesi possibili da percorrere, per affrontare un intervento di tale portata. Non è accettabile ragionare su presunti progetti, su presunti studi, su presunte rassicurazioni prive, fino ad ora, di seri supporti tecnici e di vere illustrazioni. Bisogna tutelare il lago di Garda, ma anche il fiume Chiese, a difesa non di questo o quel territorio, ma dell’intero territorio bresciano, lombardo, e persino italiano, visto che stiamo parlando di più comuni, più provincie, più regioni. Chiarisce ancora Girelli, che spiega: “La politica deve fare chiarezza. Per quanto mi riguarda chiedo al Presidente della Provincia di farsi carico del ruolo che si é voluto dare all’ente quale “casa dei comuni”, di tutti i comuni. Pertanto, prima di prendere posizioni ufficiali, è doveroso ascoltare e poi spiegare le posizioni assunte. Non basta comunicare. A Regione e Ministero, ma ancor di più alle forze politiche che li esprimono, chiedo invece chiarezza e serietà. Perché il gioco delle due parti in commedia non ha senso: non si può, come hanno fatto i rappresentanti istituzionali di alcune forze politiche, guidare la protesta sul territorio e fare il contrario ai tavoli nazionali. É un atteggiamento “di lotta e di Governo” del tutto inaccettabile”.
Infine Girelli conclude: “É il momento di giocare a carte scoperte, verificare la credibilità, la serietà e la reale capacità dei soggetti in campo di affrontare il tema. Ripeto, ancora una volta, senza preconcetti, senza campanilismi, senza scontro fra territori, ma anche senza approssimazione, superficialità, o scorciatoie dettate più da logiche gestionali che da condivise volontà tra tutte le istituzioni, che è compito della politica tutelare come prioritarie”.
Milano 13 giugno 2019