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CONSIGLIO REGIONALE, ORSENIGO (PD): “PASSA LA MOZIONE PD SUL VOTO DEI FUORI SEDE. BASTA CON LE SCUSE DEL GOVERNO”.
SULLE NUOVE DIRETTIVE ALER: “NON UN PASSO IN AVANTI MA UN ARRETRAMENTO CON OBIETTIVI MINIMI RISIBILI”

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato oggi all’unanimità la mozione presentata dal Partito Democratico che chiede al Governo di agire per rendere possibile il voto ai “fuori sede” già dal primo voto utile, le elezioni europee di questa primavera.

 

“È un voto storico che lancia un segnale forte al Governo: basta ostruzionismo – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo – Sono mesi che la legge deve essere discussa, è inaccettabile lasciare ancora una volta 4,9 milioni di studenti e lavoratori fuori sede senza il diritto di votare. L’Italia è l’unico Paese in tutta Europa, tranne Malta e Cipro, che hanno dimensioni che non lo rendono necessario, a non permettere il voto fuori sede. Il Governo dice che ‘è complicato’ o ‘non si può fare per tutti i livelli’: e gli altri Paesi europei come fanno? Il Governo la smetta con le scuse. Il Senato legiferi immediatamente e il Governo emani subito i decreti attuativi: siamo ancora in tempo.”

 

A margine della seduta, il consigliere lariano ha commentato anche le nuove direttive regionali indirizzate ad Aler per il 2024 definendole: “Un arretramento e non un cambio di passo, senza obiettivi minimi per le assegnazioni e zero impegni per gli indigenti”.

 

“A fronte di 19400 alloggi vuoti in tutta la Lombardia, 342 solo sul territorio della provincia di Como – spiega Orsenigo – ad Aler si assegna l’obiettivo di aumentare le assegnazioni del 10%. Un impegno risibile se consideriamo che nel 2022, nel solo Ambito territoriale 31 dei comuni di cui Como è capofila, sono stati assegnate 64 case Aler. Questo secondo il piano dell’offerta abitativa 2023. Aumentare del 10% le assegnazioni significa assegnare 6,4 case in più. In un territorio che soffre l’emergenza abitativa come Como è una goccia nel mare. Insomma, il futuro degli alloggi di edilizia pubblica pare sia quello di restare vuoti”.

 

“Ma quello che è più grave – attacca Orsenigo – è che non c’è alcuna traccia delle assegnazioni agli indigenti. Per loro c’è un tetto del 20% sulle assegnazioni, ma non si sa a quale numero di alloggi si riferisca la percentuale. E questo nonostante il numero di nuovi poveri sia in crescita. Si prevedono, inoltre, bandi per le famiglie con Isee compreso tra i 10mila e i 16 mila euro e bandi per quelle con Isee da 14 a 40 mila euro, ma non si precisa quali alloggi saranno messi a disposizione e non si fa cenno a un aumento del personale necessario per il raddoppio delle pratiche da seguire. La vera necessità – conclude Orsenigo – è riscrivere, come chiediamo da anni, la legge sull’edilizia pubblica. Serve individuare strumenti di semplificazione nell’assegnazione degli alloggi e semplificare le domande. Ad oggi la gestione è accentrata in Regione e non è in grado di rispondere ai bisogni abitativi dei cittadini lombardi”.

Milano, 6 febbraio 2024

PD Regione Lombardia