CURE DOMICILIARI E PALLIATIVE, BAFFI (PD): DALLA REGIONE BOCCATA D’OSSIGENO, MA IL PROBLEMA NON È RISOLTO
Per la vice capogruppo del PD in Regione Patrizia Baffi la delibera con cui la Regione ripiana una quota consistente del buco di bilancio del 2017 di 200.000 euro per le strutture lodigiane che effettuano le cure domiciliari e palliative, e che avevano effettuato una sovra produzione, rappresenta una prima buona notizia, seppure parziale.
“L’assessore Gallera ha mantenuto l’impegno di ridistribuire le risorse non utilizzate da altri enti erogatori nel 2017 per cure domiciliari e palliative a favore di quelle che nello stesso anno si sono trovate in extra budget, cioè hanno effettuato più prestazioni di quelle preventivate, ma comunque autorizzate. Per le nostre strutture si tratta di una notevole boccata d’ossigeno, ma non della soluzione del problema. Con questa delibera la Regione copre il 70% del deficit, il che significa che le strutture dovranno ripianare il restante 30% utilizzando risorse proprie. Rimane però irrisolto il problema vero delle cure palliative domiciliari e degli Enti che ne sono erogatori, che si ripresenterà puntualmente per il 2018 e per il 2019, a meno di una soluzione che passa anche attraverso l’aumento delle risorse. Va ricordato che le strutture erogano le cure domiciliari palliative su prescrizioni mediche regolarmente autorizzate e che per il servizio sanitario questo è comunque un risparmio, dal momento che va ad arginare e limitare la degenza in ospedale che avrebbe costi ben più elevati. Le cure palliative sono un servizio fondamentale e purtroppo in continua crescita, che risulta difficilmente gestibile con un budget predefinito e troppo poco flessibile. Al fine di approfondire il tema ho scritto questa mattina all’assessore Gallera perché venga in commissione sanità ad illustrare come intende agire per rivedere in via definitiva la gestione dei budget relativi alle cure domiciliari e palliative e per evitare che da qui a qualche mese gli enti che le erogano si trovino ancora una volta in grave affanno.”
Milano, 28 Giugno 2018