I prodotti per l’incontinenza che Regione Lombardia fornisce ai pazienti che assiste a domicilio, attraverso il servizio offerto dalle Asst, stanno creando non pochi problemi a persone che già sono fragili. “Ci sono arrivate diverse segnalazioni dagli assistiti e dalle loro famiglie che si lamentano della scarsa qualità di ‘pannoloni’ e traversine. Il motivo sta nel fatto che è cambiato il fornitore ed evidentemente i prodotti sono peggiorati. Lo riteniamo inaccettabile”, spiega Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd, che con i colleghi ha presentato un’interrogazione sul tema.
Che cosa è successo? La Regione, attraverso la centrale acquisti Arca (poi diventata Aria) e dopo una procedura di gara aperta del novembre 2017, ha stipulato una convenzione per affidare la fornitura di ausili di assorbenza per incontinenti destinata, appunto, a pazienti assistiti al proprio domicilio. A seguito di ricorso presentato al Tar dalla ditta Fater spa, seconda in graduatoria, e vinto il 1 aprile 2019, la centrale acquisti regionale ha aggiudicato alla ricorrente il terzo lotto della gara che partiva da una base d’asta di 66,7 milioni di euro per arrivare, con un ribasso del 14%, a un importo di aggiudicazione di 57,4 milioni di euro. Ora, la durata della convenzione è prevista in 24 mesi più 12 di eventuale proroga.
Tra novembre e dicembre 15 Aziende del servizio sanitario regionale hanno aderito alla convenzione stipulata con la ditta Fater e tra queste anche l’Asst di Cremona. È iniziata così la fornitura degli ausili della nuova ditta. “E contestualmente le lamentele – aggiunge Piloni –. Soprattutto i pannoloni sono considerati meno assorbenti, più scarsi, più corti… insomma, i disagi sono palesi per le persone che ne hanno bisogno per determinate patologie o semplicemente a causa dell’età”.
“Per questo – fa sapere Piloni – insieme ai colleghi del Gruppo Pd Lombardia abbiamo presentato un’interrogazione per sapere dall’assessore Gallera se si è proceduto con verifiche sulla qualità di tutti i prodotti oggetto della convenzione, anche con test di comparazione specifici su campioni distribuiti ai domicili; se sia stata verificata la esatta predisposizione del capitolato di gara da parte di Aria spa, rispetto alle reali esigenze dei cittadini che hanno necessità di utilizzo di questi ausili di assorbenza; se intenda eventualmente esercitare le clausole previste nella gara come l’applicazione delle penali contrattuali al fornitore, o eventualmente la risoluzione del contratto in danno del fornitore, considerato il danno che, appunto, questi disservizi stanno creando a centinaia di migliaia di cittadini lombardi”.
“Ancora una volta a pagare le conseguenze dei pasticci di Regione Lombardia saranno le persone più fragili” conclude il consigliere dem.
Milano, 21 gennaio 2020