La decisione di chiudere il punto nascita di Iseo suscita notevole perplessità e pone molte domande per la scelta e, soprattutto, per la tempistica. Si sta avviando, seppure con lentezza e grande fatica, la riforma delle norme sanitarie lombarde. Se davvero al centro dei buoni propositi c’è il potenziamento del territorio e di una medicina di prossimità, non si comprende come si possano conciliare queste aspettative con la soppressione di un presidio utile per il bresciano.
Non sarebbe infatti più opportuno, e in linea con le attese, garantire servizi sicuri il più possibile vicino ai cittadini anche, o forse soprattutto, nelle zone geograficamente più periferiche rispetto ai grandi centri? Perché non si è aspettato il testo del ridisegno della rete dei servizi territoriali prima di prendere decisioni così drastiche? E ancora, perché non si è provato a capire come declinare le nuove competenze di Asst, le nuove case della comunità, le nuove finzioni degli ospedali del territorio?
Il sospetto sempre più concreto è che chi va dicendo di voler cambiare molto in realtà continua a perseguire quel piano di smantellamento di quanto c’è sul territorio, un depauperamento dell’esistente senza però una visione alternativa e senza il confronto con le realtà interessate. Credo sia davvero necessario rimandare scelte oggi inopportune a dopo l’approvazione della nuova legge.
Gianni Girelli
Consigliere regionale PD
Milano, 10 giugno 2021