CENTRI ESTIVI – BOCCI (PD): “DALLA REGIONE ANCORA NESSUN PROTOCOLLO”
“Mancano poco più di 10 giorni alla fine della scuola e Regione Lombardia non ha ancora definito le regole per la gestione dei centri estivi. Le competenze sono incrociate e, mentre la Giunta decide di chi è la palla, i bambini e i ragazzi rischiano di essere dimenticati per l’ennesima volta in questa era Covid” afferma la consigliera regionale del Pd Paola Bocci.
I Comuni hanno sollecitato con Anci Lombardia la Regione per la stesura di protocolli operativi e per la definizione sostanziale di responsabilità e modalità autorizzative. “È l’Ats- rimarca Bocci- l’autorità sanitaria locale competente che deve autorizzare i progetti come da linee guida governative? Di chi sarà la responsabilità se qualcuno si ammala di Covid? Ricadrà sui sindaci? Come verranno formati i volontari in merito alla sicurezza? Queste le prime domande che si pongono gli enti locali e gli oratori lombardi, tradizionale risorsa estiva per le famiglie, che aspettano indicazioni chiare da Regione Lombardia”.
“È una settimana -continua Bocci- che aspettiamo di ricevere risposte alla lettera che abbiamo scritto agli assessori competenti – Cambiaghi, Piani, Rizzoli, Gallera – per sollecitarli sul tema del protocollo dei centri estivi. Il tempo sta per scadere e tutte le strutture vanno predisposte. Se non si sa neppure chi rilascerà l’autorizzazione sanitaria non è possibile partire. Questa incertezza di Regione Lombardia si scarica a cascata dagli enti locali alle famiglie che si trovano a dover affrontare il periodo estivo senza poterlo programmare. Considerando che i bambini e i ragazzi dopo oltre tre mesi di scuola a distanza hanno bisogno di momenti di socialità e confronto per crescere.”
“In un momento di grande collaborazione -conclude Bocci- basti pensare alla disponibilità del CONI che, con le federazioni, ha messo a disposizione le sue strutture nella Città Metropolitana proprio per garantire maggiori spazi agli enti locali per organizzare i centri estivi, Regione deve uscire dall’indifferenza e dare risposte”.
La lettera inviata agli assessori Cambiaghi, Piani, Rizzoli e Gallera
Milano, 27 maggio 2020