“Non è maleducazione, ma violenza. Sempre”. La consigliera regionale del Pd Paola Bocci risponde così alle affermazioni di Elisabetta Aldrovandi, la Garante per la tutela delle vittime di reato di Regione Lombardia in merito al catcalling, ossia le molestie verbali rivolte alle donne lungo la strada o in luoghi pubblici.
“Parole che mi hanno lasciato esterrefatta, ancora di più perché espresse da una donna e in quel ruolo – sottolinea Bocci – Un apprezzamento non richiesto non è un complimento, mai. Si tratta sempre di una molestia verbale, una forma di violenza, perché non c’è consenso e dobbiamo far passare il concetto che sia comunque inaccettabile”.
“La condanna di questo comportamento sessista è la stessa, a prescindere dalla componente anagrafica – incalza la consigliera dem -. Nessuna distinzione è d’obbligo e non c’è ‘molta differenza’ se oggetto della molestia verbale è una giovane ragazza oppure una donna adulta. ‘Non dare eccessiva importanza a condotte sporadiche’ è poi una affermazione inaccettabile, perché basta anche una sola volta a segnare una vittima per sempre”.
“Le molestie verbali generano, in chiunque le subisce, paura, ansia e bassa autostima – prosegue Bocci -. Il numero delle donne di ogni età che hanno subito negli anni questo genere di molestia è elevatissimo, ed è un fenomeno in crescita. Si tratta di una violenza e di un’umiliazione, una forma di aggressione che va condannata in ogni caso. Banalizzarlo o derubricarlo con una serie di distinguo significa ignorare la portata delle conseguenze che questi comportamenti sessisti possono generare in ogni donna”.
Milano, 8 aprile 2021